Non riuscite a trovare un film o una serie che riescano a rimanervi impressi? Siete stanchi di sequel, remake, reboot e volete invece qualcosa di originale? Se siete insomma alla ricerca di un’esperienza cinematografica intensa e d’antan, dovreste proprio recuperare quel capolavoro chiamato The Human Condition.
Con questa etichetta vengono raggruppati tre film che hanno profondamente segnato la storia del cinema giapponese: scritta e diretta da Masaki Kobayashi, la trilogia è composta da No Greater Love (1959), Road to Eternity (1959) e A Soldier’s Prayer (1961). Il protagonista è sempre lo stesso ed è interpretato da Tatsuya Nakadai: la trilogia segue infatti la storia di Kaji, un uomo che dapprima cerca di evitare in tutti i modi di partecipare alla guerra, poi suo malgrado ne entra a far parte salvo poi portarsela dietro per tutta la vita.
In No Greater Love, tradotto in Italia col titolo esatto Nessun amore è più grande, Kaji finisce in un campo di lavoro per essere esentato dal servizio militare, trasferendosi con la moglie in Manciuria. Qui tenta di migliorare le condizioni di lavoro e la produttività, scontrandosi però con la polizia militare e gli amministratori che tentano in tutti i modi di ostacolarli. Viene infine torturato e comunque arruolato nell’esercito che ha tentato così duramente di evitare.
Nel sequel, Road to Eternity, è costretto quindi a entrare in guerra: gli vengono assegnati i compiti più duri. Anche in questo caso, cerca comunque di ribellarsi alla macchina militare e burocratica, cercando ad esempio di salvaguardare altri suoi soldati amici finiti nelle mire di alcuni veterani crudeli. Si scontra infine con l’esercito russo, sopravvive alla battaglia ma è obbligato a uccidere uno dei suoi, impazzito e sul punto di rivelare la loro posizione. Infine, A Soldier’s Prayer, nel quale Kaji fa i conti con il fatto di essere sopravvissuto a tutte quelle brutalità.
La trilogia The Human Condition, come detto, è considerata un capolavoro del cinema giapponese: in totale dura circa 10 ore ed è stata acclamata dalla critica, vincendo anche numerosi premi internazionali, compreso uno alla 21° edizione della Mostra del Cinema di Venezia del 1950 (per No Greater Love). Se siete quindi in cerca di un’esperienza intensa e volete spendere queste 10 ore nella vita di un uomo che attraversa la Seconda Guerra Mondiale in Giappone, passando dai campi di lavoro all’esercito e alla prigionia, The Human Condition fa davvero al caso vostro.
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