Questo controverso film mostrava rapporti sessuali così brutali da essere stato bandito
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Questo controverso film mostrava rapporti sessuali così brutali da essere stato bandito

Alcune sale si sono rifiutate di proiettarlo e nonostante sia stato diretto da un grande nome ha diviso la critica: c'è chi lo ha ritenuto audace e chi «una baracconata disonesta»

Questo controverso film mostrava rapporti sessuali così brutali da essere stato bandito

Alcune sale si sono rifiutate di proiettarlo e nonostante sia stato diretto da un grande nome ha diviso la critica: c'è chi lo ha ritenuto audace e chi «una baracconata disonesta»

crash è ancora un film controverso

I film, lo sappiamo, possono dividere critica e pubblico. Titoli come Metropolis di Francis Ford Coppola hanno recentemente dimostrato che i gusti personali e soggettivi giocano una fetta importante nel gradimento, ma ci sono casi in cui la discussione si è polarizzata al punto da rendere lo stesso film un caso da libri di storia. Tra questi, va ricordato Crash del 1996.

Attenzione, non stiamo parlando del film del 2004 diretto da Paul Haggis con Sandra Bullock, Brendan Fraser e Don Cheadle, vincitore a sorpresa di uno dei premi Oscar come Miglior Film più criticati della storia dei premi, bensì del thriller erotico firmato da David Cronenberg circa dieci anni prima. E trattandosi del regista di Videodrome, non poteva che essere qualcosa di estremamente grafico e sopra le righe.

Per chi non lo ricordasse, Crash è basato sul romanzo di James Graham Ballard e racconta la vicenda di un produttore cinematografico chiamato proprio James Ballard e della moglie Catherine, interpretati rispettivamente da James Spader e Deborah Unger. Coppia aperta, la loro vita cambia quando lui rimane coinvolto in un incidente stradale con un’altra coppia, della quale fa parte Helen Remington (Holly Hunter). I due si convincono che è stata la morte violenta dell’altro passeggero a unirsi e dopo essersi reincontrati cedono ad un furioso amplesso sui sedili posteriori dell’auto di Ballard.

Da qui, nasce una passione/perversione per le auto e gli incidenti stradali (detta sinforofilia) che li porta a conoscere altri feticisti ossessionati dalla mitologia degli scontri e delle lesioni. Crash si sviluppa poi in scene di rapporti sessuali sempre più contorte e per molti eccessive, compresa quella in cui un uomo penetra la cicatrice sulla gamba di un’altra donna. Il finale è in crescendo: tra un rapporto sessuale e l’altro, James e Catherine rimangono coinvolti davvero in un’incidente stradale e si danno ad un altro amplesso nella carrozzeria danneggiata dell’auto.

Crash è un film estremamente controverso: un critico cinematografico come Rogert Ebert lo ha definito «sfidante, coraggioso e originale, l’ho ammirato anche se non posso dire che mi sia piaciuto», mentre l’italiana Irene Bignardi al tempo non ci era andata leggera, definendolo «una baracconata disonesta che nella povertà intellettuale di fine millennio rischia di diventare un pericoloso oggetto di culto per guardoni e cinefili boccaloni». 

Il film di Cronenberg però ha avuto uno strano destino: presentato in concorso al Festival di Cannes 1996, ha vinto il Premio della Giuria anche se secondo lo stesso regista l’allora presidente Francis Ford Coppola gli impedì di portare a casa la Palma d’Oro. Il suo contenuto esplicito gli è costato però il bando da diverse sale: dall’Ohio alla Norvegia, diversi esercenti si sono rifiutati di proiettarlo e nel Regno Unito il Westminster Council ha gridato allo scandalo e invitato al boicottaggio in diverse parti di Londra. 

Sono passati quasi 30 anni da Crash e benché negli ultimi anni il Festival di Cannes sia stato vinto da un altro film che mette insieme sesso e automobili (ovvero Titane di Julia Ducournau), quello di David Cronenberg rimane uno di quei titoli sui quali si continuerà sempre a discutere: è arte o spazzatura? Diteci la vostra, come sempre, nei commenti.

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Foto: MovieStills

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