Nel corso degli anni la Disney ha portato sul grande schermo film che hanno segnato l’immaginario di intere generazioni rafforzando così il ruolo prominente della Casa di Topolino nel mondo dell’intrattenimento per famiglia. Tuttavia, un particolare film Disney realizzato nel nel mezzo degli anni ’80 sembra essersi conquistato una fama decisamente sinistra per le sue atmosfere cupe e per alcune sequenze decisamente spaventose.
Stiamo parlando di Nel fantastico mondo di Oz, film live-action del 1985 diretto da Walter Murch che si pone come un sequel non ufficiale del leggendario Il mago di Oz, l’iconico capolavoro della MGM diretto da Victor Fleming nel 1939. Oltre che sul romanzo Il meraviglioso paese di Oz di L. Frank Baum, la storia del film è basata sul libro successivo Ozma, regina di Oz, incorporando inoltre alcuni elementi dell’ottavo romanzo della saga letteraria, Tic toc di Oz.
Il film riprende la storia a sei mesi di distanza dal ritorno di Dorothy Gale in Kansas dopo la sua prima avventura nel Regno di Oz, tuttavia la situazione presentata è tutt’altro che rosea. I devastanti effetti del tornado si fanno ancora sentire, avendo lasciato i Gale sommersi dai debiti per la ricostruzione della casa e zio Henry dedito alla bottiglia e sempre più indolente. Dorothy dal canto suo è invece sempre più chiusa in se stessa e non riesce a smettere di pensare a Oz ed ai suoi amici.
Dopo mesi passati a parlare della Città di Smeraldo, spaventapasseri parlanti, leoni codardi e streghe sciolte con l’acqua, gli zii si convincono che la nipotina necessiti di un’intervento immediato per evitare che la sua sanità mentali degeneri ulteriormente, decidendo così di portare Dorothy in una clinica – tutt’altro che rassicurante – dove sarà sottoposta ad una terapia presentata come tanto innocua quanto rivoluzionaria, vale a dire… l’elettroshock. Prima che questa possa essere messa in atto, Dorothy si lancerà insieme ad un’altra bambina internata (reale o immaginaria?) in una fuga a capofitto nel bel mezzo di una notte tempestosa alla fine della quale si ritroverà nuovamente a Oz. Ma non si tratta della terra colorata e piena di vita della quale nutriva vividi ricordi.
La strada dei mattoni gialli è completamente dissestata, non c’è anima viva in giro, e la Città di Smeraldo è ora caduta in rovina piombata in un silenzio assordante con tutti gli abitanti che sembrano essere stati pietrificati all’istante. Come se non bastasse, tra le rovine si muovono i Ruotanti, infidi e sghignazzanti individuo con ruote al posto delle mani al servizio della principessa Mombi. Se gli stessi Ruotanti si sono guadagnati un posto negli incubi di chi ha visto il film da bambino, alcune sequenze con la famigerata principessa Mombi sfiorano senza dubbio l’horror.
Quest’ultima è letteralmente una “collezionista di teste“, e conserva nelle rispettive teche le teste delle abitanti di Oz ritenute più belle in modo da poter scegliere la più adatta per ogni occasione. Chi ha visto il film non può tuttavia dimenticare quando Dorothy, tentando di rubare la polvere della vita dalla teca della testa originale, finisce per svegliare la principessa. O meglio, la sua testa, con il suo corpo senza testa che si desta dando vita ad una scena decisamente tetra ed inquietante. Mombi è inoltre al servizio di un essere ancora più temibile, ovvero il Re degli Gnomi, mostruoso sovrano di altrettanto terrificanti esseri di roccia che hanno preso il sopravvento su Oz per conquistarne le ricchezze.
Non aggiungeremo oltre per non rovinarvi la visione qualora non abbiate visto il film, tuttavia le scene sopracitate e l’atmosfera di desolazione che permea la sua intera durata hanno reso Nel fantastico mondo di Oz uno dei film – ricordiamo, dichiaratamente per ragazzi – più spaventosi di sempre. Le sue atmosfere cupe lasciarono inoltre perplesse tanto il pubblico quanto la critica, che lo riteneva decisamente troppo inquietante per essere considerato un film realizzato per i minori. Questo non impedì tuttavia al film di ottenere una candidatura all’Oscar per i migliori effetti speciali, premio poi vinto da Cocoon.
Nonostante il flop al box office, la popolarità de Il fantastico mondo di Oz è poi aumentata nel corso degli anni, venendo ampiamente rivalutato e affermandosi come un vero e proprio “cult” apprezzato ancor oggi. Nel caso non aveste mai visto il film, potete trovare Nel fantastico mondo di Oz in streaming su Disney+.
E voi che ricordo avete di Nel fantastico mondo di Oz? Fatecelo sapere nei commenti!
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