Questo episodio di Criminal Minds è talmente sconcertante che non vi farà dormire la notte
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Questo episodio di Criminal Minds è talmente sconcertante che non vi farà dormire la notte

La puntata da brivido ha lasciato un segno indelebile nei fan per le sue immagini disturbanti

Questo episodio di Criminal Minds è talmente sconcertante che non vi farà dormire la notte

La puntata da brivido ha lasciato un segno indelebile nei fan per le sue immagini disturbanti

Criminal Minds

Tra le innumerevoli puntate che compongono le 17 stagioni di Criminal Minds, nessuna si avvicina al livello di disagio e terrore provocato dall’ultimo episodio della quarta stagione, intitolato All’inferno e ritorno“, suddiviso in due parti.  Questo caso, che trascina l’Unità di Analisi Comportamentale (BAU) al confine tra Stati Uniti e Canada, ha lasciato un segno indelebile nei fan per le sue immagini disturbanti, l’incredibile tensione narrativa e l’analisi di temi profondamente inquietanti.

L’episodio inizia con un incidente scioccante: William Hightower, disperato, guida la sua auto contro un posto di blocco al confine per attirare l’attenzione della BAU. L’uomo rivela che sua sorella è scomparsa mentre cercava di cambiare vita, ma la sua storia non è isolata: diverse persone emarginate sembrano svanire nel nulla nella stessa area. Questo spunto ricorda un altro episodio memorabile, “Legacy”, della seconda stagione, in cui un poliziotto cerca aiuto per risolvere il mistero di sparizioni analoghe. Entrambi gli episodi mostrano il lato umano delle comunità di senzatetto, rompendo stereotipi e offrendo un ritratto realistico di solidarietà e vulnerabilità.

Man mano che le indagini avanzano, la squadra scopre una fattoria isolata, gestita dai fratelli Turner: Mason, un uomo paralizzato che dirige gli omicidi dalla sua sedia a rotelle, e Lucas, il braccio esecutivo che agisce sotto le sue direttive. La loro dinamica simbiotica è terrificante, con Mason che sfrutta Lucas per compiere esperimenti nel tentativo di curare la propria paralisi. Questa mancanza di empatia e l’uso delle vittime come meri strumenti scientifici rende il caso particolarmente agghiacciante.

Uno dei momenti più disturbanti dell’episodio è rappresentato dal ritrovamento di un cassonetto pieno di scarpe appartenenti alle vittime. Questo dettaglio, apparentemente semplice, diventa un simbolo straziante del numero di vite spezzate e della brutalità dei crimini. La varietà delle scarpe, che appartengono a uomini, donne e persone di ogni età, sottolinea l’indiscriminata crudeltà degli assassini, capaci di colpire chiunque si trovasse in una situazione di vulnerabilità.

La tensione culmina con la morte dei fratelli Turner, presentata in modo volutamente contrastante. Mason, con il suo ghigno inquietante, viene ucciso da William Hightower, mentre Lucas muore in modo caotico, vittima della sua stessa confusione e paura. Questi momenti intensi lasciano lo spettatore con un senso di vuoto e angoscia, sottolineando come anche la giustizia possa sembrare insufficiente di fronte a una tale devastazione.

L’episodio affronta anche temi di profonda riflessione sociale, evidenziando come le vittime siano spesso persone invisibili alla società: senzatetto, tossicodipendenti o individui in difficoltà. Questo aspetto amplifica il senso di orrore, ricordando che tali atrocità si nutrono della disattenzione collettiva verso i più deboli.

Infine, uno degli elementi più disturbanti di “All’inferno e ritorno” è legato ai maiali della fattoria, utilizzati dai fratelli Turner per sbarazzarsi dei resti delle loro vittime. Qui, gli animali diventano strumenti di orrore, sottolineando l’estrema crudeltà degli assassini e amplificando il senso di disgusto e disagio nello spettatore. La scena è un esempio perfetto di come la serie sappia trasformare anche dettagli apparentemente banali in elementi profondamente disturbanti.

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Fonte: Collider

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