Fin dai tempi di Van Wilder, Ryan Reynolds si è affermato come uno dei più amati e riconosciuti attori comici da blockbuster, ruolo che ha consacrato definitivamente grazie all’irriverente Deadpool nel Marvel Cinematic Universe, ma anche con film come Free Guy e Come ti ammazzo il bodyguard. Sembra, insomma, che il suo pubblico apprezzi particolarmente di vederlo nella parte del personaggio dissacrante che strizza l’occhio alla pop culture.
Tuttavia, i fan che conoscono bene la sua filmografia sanno che è capace di dimostrare un grande range attoriale, come ha fatto in un thriller del 2010, che racconta una delle storie più agghiaccianti che possiate mai immaginare. Si tratta di Buried – Sepolto, film spagnolo diretto da Rodrigo Cortés diventato celebre soprattutto per una curiosa caratteristica: per tutti i 94 minuti di durata, sullo schermo compare un unico attore, lo stesso Ryan Reynolds.
La pellicola racconta la storia di Paul Conroy, un camionista che si risveglia improvvisamente in una bara, sepolto vivo in un luogo imprecisato dell’Iraq. Ad architettare questa tortura è stato un gruppo di terroristi che ha assalito il suo convoglio e ucciso i suoi colleghi, e che ora chiede un riscatto di 5 milioni di dollari. L’uomo è armato solamente di una matita, un accendino e un telefono cellulare che gli consente di comunicare, seppur in maniera limitata, con il mondo esterno.
Il risultato è una storia che potremmo definire solamente asfissiante. Coerentemente con la trama, infatti, la telecamera non lascia mai l’interno della bara dove è rinchiuso Paul: se non esiste via d’uscita per lui, allora lo stesso deve valere per lo spettatore. L’effetto è quello di accrescere progressivamente l’angoscia e la tensione non solo nel personaggio, che cerca freneticamente di trattare con i rapitori prima di morire soffocato, ma soprattutto in chi assiste a questa apparentemente impossibile corsa contro il tempo.
Data la sua peculiarità, Buried si regge interamente sull’interpretazione del protagonista. Per questo, scegliere un attore noto principalmente per i suoi ruoli comici è stata una mossa davvero sorprendente e potenzialmente rischiosa, da parte del regista Rodrigo Cortés. Tuttavia, si è rivelata anche la scelta migliore per questo film, in cui l’attore ha potuto finalmente dimostrare tutta la sua versatilità. La frenesia che rende unici i suoi personaggi umoristici, noti per la capacità di “sparare” una battuta dietro l’altra senza sosta, si traduce qui nei gesti e nelle macchinazioni di Paul per trovare urgentemente un modo per liberarsi. Nonostante oggi non venga sempre ricordato tra i più famosi titoli del suo genere, questo thriller drammatico è un esperimento interessante e la conferma del talento di uno degli interpreti più amati di Hollywood.
Fonte: Comicbook
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