Questo horror da brividi è il found footage più inquietante di cui sentirete mai parlare
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Questo horror da brividi è il found footage più inquietante di cui sentirete mai parlare

Non si tratta di un capolavoro del genere ma, in quanto a jump scare e paura, è la scelta perfetta per una serata all'insegna dell'adrenalina

Questo horror da brividi è il found footage più inquietante di cui sentirete mai parlare

Non si tratta di un capolavoro del genere ma, in quanto a jump scare e paura, è la scelta perfetta per una serata all'insegna dell'adrenalina

Frame dall'horror found footage Crowsnest

Alcuni film riescono a insinuarsi nella mente dello spettatore, trasformando la paura in qualcosa di viscerale e persistente. Questo found footage, tra i più inquietanti del genere, costruisce un’angoscia crescente attraverso immagini crude e momenti di puro terrore, lasciando un segno difficile da dimenticare. Questo horror indipendente canadese, diretto da Brenton Spencer, ci trascina in una disperata fuga per la sopravvivenza, mettendo un gruppo di giovani viaggiatori faccia a faccia con abitanti cannibali di una sperduta località rurale. Pur rientrando nei classici schemi del genere, il film si distingue per l’uso del found footage, che amplifica la tensione e rende l’esperienza più immersiva.

Uscito nel 2012, Crowsnest è stato accolto negativamente dalla critica e, di conseguenza, è passato inosservato al grande pubblico. Tuttavia, nonostante i suoi difetti, il film riesce a regalare momenti di puro terrore grazie a un sapiente utilizzo della telecamera in soggettiva e a un’ambientazione che diventa sempre più claustrofobica. Se siete in cerca di un horror senza troppe pretese, ma capace di farvi saltare dalla sedia per lo spavento, potrebbe valere la pena dargli una chance.

La storia segue un gruppo di giovani amici, tutti poco caratterizzati e profondamente stereotipati: il loro unico obiettivo sembra essere divertirsi tra alcol e feste. A rendere il tutto più fastidioso, uno di loro ha l’ossessione di filmare ogni momento, dando al film la sua caratteristica estetica in stile found footage. Kirk (interpretato da Aslam Husain), il conducente, decide di deviare dal percorso principale per raggiungere un piccolo paese, attirato dalla promessa di birra a metà prezzo.

Come da tradizione nel genere horror, l’incontro con gli abitanti del posto non tarda a rivelarsi inquietante. Dopo un sinistro avvertimento da parte di un commesso, il gruppo si rimette in viaggio, ignorando i segnali di pericolo. Quella che inizia come una normale gita fuori porta si trasforma presto in un incubo, quando un banale episodio di rabbia stradale segna l’inizio di una caccia spietata.

Uno degli aspetti più riusciti del film è il modo in cui il terrore si insinua gradualmente. I protagonisti, già insopportabili per i loro atteggiamenti superficiali, finiscono per abbassare la guardia, trascinando lo spettatore in un falso senso di sicurezza. Ma è proprio questa monotonia che rende ancora più efficace il primo, improvviso jump scare: un gigantesco camper sbuca all’improvviso dalla strada e sfiora uno dei ragazzi, trasformando in pochi istanti la tensione latente in un’ansia crescente.

L’elemento più iconico e inquietante di Crowsnest è senza dubbio il camper che insegue i protagonisti, diventando una minaccia onnipresente. Ogni volta che appare sullo schermo, il film si carica di tensione, rendendo le scene d’azione frenetiche e imprevedibili. La regia sfrutta appieno il formato found footage per aumentare il senso di claustrofobia e impotenza: spesso la visuale è limitata al campo ristretto della telecamera, lasciando lo spettatore in balia degli eventi.

Le sequenze di inseguimento tra auto e camper sono tra i momenti più riusciti del film. L’assenza di una colonna sonora tradizionale e il realismo della messa in scena contribuiscono a rendere ogni scontro improvviso e brutale. Gli attacchi del camper diventano sempre più feroci, fino a sfociare in un sadismo crescente che culmina nell’esplorazione del suo interno.

A questo punto, Crowsnest segue le orme di Wrong Turn, rivelando cosa si nasconde all’interno del veicolo: uno scenario raccapricciante che supera le peggiori aspettative. L’idea di utilizzare un camper come luogo di terrore funziona alla perfezione, combinando l’elemento della fuga con quello della prigionia. La doppia natura del mezzosia rifugio che trappola mortale – aggiunge un ulteriore livello di angoscia alla narrazione.

Pur essendo costruito su una trama già vista, Crowsnest riesce a distinguersi grazie all’efficace combinazione tra horror slasher e found footage. Le sue carenze nella scrittura e la caratterizzazione piatta dei personaggi vengono compensate dall’atmosfera inquietante e da alcune sequenze di puro terrore. Se cercate un horror campy, pieno di jump scare e con una trama semplice ma efficace, Crowsnest è il titolo perfetto per una serata tra amici all’insegna dell’adrenalina.

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Fonte: Collider

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