Questa notizia arriva dall’Inghilterra, e non può che catturare la curiosità e l’attenzione di tutti gli appassionati di genere horror. Quando la realtà supera felicemente la più sfrenata immaginazione, arriva infatti uno studio comparato, condotto sotto il titolo di The Science of Scare Project. Un progetto e uno studio che non sono assolutamente frutto dell’immaginazione e del lavoro di sceneggiatori, eppure resta molto creativo e al contempo 100% reale, coinvolgendo persone e non robot; per quanto il titolo possa naturalmente evocare il cult di fine millennio The Blair Witch Project. E una delle risposte ottenute secondo i più rodati parametri e le modalità tipiche degli studi comparati – condotti da decenni in ambito accademico, secondo un’antica e gloriosa tradizione che coinvolge tante Università britanniche e americane – è quella che ci interessa. Eletto “il film più spaventoso di tutti i tempi” risulta essere Host. O per essere più precisi: questo è il titolo preferito in assoluto dagli appassionati di maratone horror.
Lo studio condotto su un campione di 250 persone e 40 titoli di macro-genere horror ha quindi registrato la convergenza su un film indipendente, girato integralmente via Zoom. Firmato dal regista Rob Savage e prodotto nel Regno Unito, quest’horror dalla forte componente soprannaturale si caratterizza non solo per il fatto di presentare sempre fissa la cornice di una Zoom Call, mentre i diversi giovani protagonisti si alternano di volta in volta in split screen. Sul versante narrativo e del contenuto sono ovviamente il set-up durante il Lockdown e poi ancora tanti, tanti piccoli dettagli della trama e l’intreccio a determinare la forza di questo piccolo grande film dell’orrore: che i parametri si chiamino jumpscare, momenti agghiaccianti o perturbanti nel classico senso freudiano del termine. E poi si aggiunge anche l’apparente essenzialità del linguaggio audiovisivo, fino a determinare la vittoria schiacciante di Host in questo contest culturale assolutamente sui generis.
Questo è il trailer ufficiale di Host in lingua originale:
E questa è la traduzione della sinossi originali, riportata sui materiali stampa:
Sei ragazzi e ragazze ingaggiano una Medium per una sessione via Zoom durante il Lockdown. Le cose purtroppo vanno molto oltre quello che avevano pattuito, e poi precipitano molto velocemente. Ora ognuno di loro capisce che ci sono degli spiriti maligni, che questi stanno invadendo le loro abitazioni, e ciascuno dei ragazzi inizia a comprendere che nessuno tra loro potrebbe sopravvivere alla notte.
Da 64bpm a 88bpm: cosi saliva anzi accelerava il battito cardiaco dei diversi partecipanti a questo studio comparato, rilevato prima mentre guardavano alti horror in programma, e poi quando stavano guardando Host. E se parliamo poi dell’attimo fatidico del jumpscare, la curva poteva impazzire fino a toccare i 130bpm. E tanto per concludere con dei dati, chi cerca in Italia questo film del 2020 in streaming lo troverà su Prime Video con Abbonamento Premium, sotto il titolo di Host – Chiamata mortale.
E voi cosa ne pensate? Ora siete curiosi di vederlo? O magari l’avete già visto e volete dirci la vostra? Scriveteci, come sempre, nei commenti.
Fonte: NME
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