Con l’avvento dei social media negli ultimi due decenni si sono affermate una nuova categoria di minacce – e quindi di paure – che nel corso del tempo hanno iniziato ad essere esplorate ed approfondite dalla narrazione televisiva e cinematografica. L’avvento di fenomeni come i furti d’identità, i video deepfake, la tecnologia AI hanno contribuito ad esacerbare le paure degli utenti, le quali sono state brillantemente catturate da un sottovalutatissimo ma terrificante thriller presente su Netflix.
Stiamo parlando di Cam, un thriller del 2018 basato sulle reali esperienze vissute sulla sua pelle da Isa Mazzei, sceneggiatrice ed ex cam girl. Diretto da Daniel Goldbaher, il film ha trovato la sua star in Madeline Brewer, attrice già nota per i suoi ruoli in fortunate serie come The Handmaid’s Tale e Orange is the New Black, la quale interpreta il ruolo della protagonista Alice.
Quest’ultima è una cam girl in ascesa sotto lo pseudonimo di “Lola” la quale si ritrova invischiata in un incubo. Alice scopre di essere stata estromessa dal suo account e che un doppelgänger completamente identico a lei ne ha preso il controllo. Mentre Alice cerca disperatamente di riconquistare il controllo del suo account, la sua vita privata inizia ad andare incontro ad alcune difficoltà. I suoi amici e la madre scoprono la sua carriera di cam girl, il suo impostore inscena un apparente un suicidio in diretta, e i suoi fan si rivoltano contro di lei.
Per tutta la durata di Cam viene evidenziata costantemente l’ansia provata da Alice per la perdita del controllo sulla sua vita, peggiorata inoltre dalla difficoltà di mantenere separata la carriera di cam girl dai suoi affetti privati. Il senso di disagio generato dalla situazione disperata di Alice è palpabile, e permette al pubblico di empatizzare con l’angoscia riguardante il suo sostentamento e la sua reputazione.
Cam riesce e regalare al pubblico una prospettiva diversa della oggettificazione sessuale e della violazione degli spazi personali, ponendo l’accento non solo sulle difficoltà che possono colpire una sex worker, ma anche sul profondo trauma del furto d’identità digitale e della perdita di controllo. Il film di Goldbaher si pone quindi come un riflesso terrificante dei pericoli che vengono dal riconoscimento e dall’esposizione ai social media, specie su una sex worker di successo.
Il tentativo da parte di Alice di riconquistare la sua autonomia rispecchia le situazioni di vita reale che possono affliggere non solo le star del cinema e della musica, ma anche molti individui che si ritrovano a vedere la propria immagine usata come arma di ricatto contro la loro stessa persona.
Cam è attualmente disponibile in streaming su Netflix.
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Foto: Netflix
Fonte: Collider
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