Questo thriller psicologico ribalta il miglior colpo di scena di Saw (ma nessuno se ne è accorto)
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Questo thriller psicologico ribalta il miglior colpo di scena di Saw (ma nessuno se ne è accorto)

Offre una prospettiva diversa su come si possa "salvare" qualcuno

Questo thriller psicologico ribalta il miglior colpo di scena di Saw (ma nessuno se ne è accorto)

Offre una prospettiva diversa su come si possa "salvare" qualcuno

Una scena del film thriller psicologico Grace Point

La saga di Saw è una delle più iconiche del genere horror, caratterizzata da enigmi macabri, trappole mortali e una narrazione che va oltre il semplice terrore per esplorare temi come la giustizia, il pentimento e il valore della vita. Il suo protagonista, Jigsaw, non si limita a punire i peccatori, ma li sottopone a prove estreme per spingerli a una trasformazione. Tuttavia, un thriller del 2023 è riuscito a sovvertire questo concetto in modo sorprendente, senza che molti spettatori se ne accorgessero: Grace Point, diretto da Rory Karpf.

Il film segue Winston, un padre che intraprende un viaggio attraverso il paese per accompagnare il figlio Brandon in un centro di riabilitazione. I due stanno ancora affrontando il dolore per la perdita della madre di Brandon, avvenuta anni prima, ma la situazione del ragazzo è precipitata a causa della dipendenza. Deciso a prendere misure drastiche per salvarlo, Winston lo trascina con sé in questo viaggio che presto assume tinte oscure.

Dopo una sosta in una stazione di servizio, dove Brandon sviluppa un interesse per la giovane cassiera Sophie, la situazione precipita: alcuni criminali locali attaccano Winston e gli sparano, lasciandolo in fin di vita. Sconvolto, Brandon fugge, ma la sua disperata corsa per la sopravvivenza si trasforma rapidamente in un gioco al massacro. Il leader della banda, Luther, e i suoi uomini lo braccano senza tregua, rivelando che la città in cui si trova non è un semplice insediamento, ma un luogo controllato da regole invisibili, una prigione a cielo aperto: ogni angolo è sorvegliato, ogni tentativo di fuga è ostacolato.

Nel corso della fuga, Brandon cerca aiuto in Cutter, un uomo che sembra dalla sua parte, ma finisce comunque incarcerato. Luther gli offre una scelta: rimanere e accettare il suo destino o continuare a combattere per una libertà che sembra irraggiungibile. Nel frattempo, Sophie si dimostra meno affidabile del previsto e tradisce Brandon, salvo poi pentirsi e aiutarlo a scappare.

Quando Brandon trova rifugio in una grande villa, fa una scoperta sconvolgente: suo padre Winston è vivo e apparentemente illeso. Ma la rivelazione più inquietante di questo thriller arriva subito dopo: l’intera vicenda era stata orchestrata. Luther, Winston e Cutter erano complici in un elaborato esperimento. Non c’erano proiettili veri, ogni inseguimento era monitorato da telecamere e ogni evento era stato progettato per condurre Brandon a quel punto preciso. Il vero obiettivo? Curarlo dalla dipendenza, sottoponendolo a uno shock tale da risvegliargli l’istinto di sopravvivenza e farlo riflettere sulla sua vita.

Cutter, il vero ideatore del piano, ha creato questa “prigione terapeutica” per aiutare chi lotta contro le dipendenze: anche Sophie era una sua ex paziente, ora parte del sistema. Il concetto riprende in modo simile la filosofia di Jigsaw in Saw, ma con una differenza sostanziale: se Jigsaw infliggeva dolore fisico per insegnare ai suoi prigionieri ad apprezzare la vita, il thriller Grace Point sfrutta la paura, la manipolazione psicologica e la sensazione di pericolo costante come terapia d’urto.

Nonostante il tradimento subito, Brandon alla fine abbraccia il cambiamento. La sua rabbia lascia spazio alla consapevolezza che, sebbene il metodo fosse alquanto discutibile, il risultato è stato quello desiderato: è vivo, pulito e con una nuova prospettiva sulla vita. In segno di redenzione, accetta di prendere il posto di Sophie nel negozio della stazione di servizio, pronto a guidare un nuovo “paziente” attraverso lo stesso percorso di trasformazione.

Così, Grace Point si distingue per la sua capacità di rileggere un’idea già esplorata nel cinema horror e trasformarla in qualcosa di nuovo e più riflessivo. Pur mantenendo un’atmosfera tesa e claustrofobica, il thriller sposta l’attenzione dal dolore fisico alla lotta interiore, offrendo una prospettiva diversa su come si possa “salvare” qualcuno.

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Fonte: CBR

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