Qui non è Hollywood è senza dubbio uno dei titoli più discussi e apprezzati del momento (trovate qui la nostra recensione, nonché il riassunto della querelle che ha portato al cambio titolo dopo la richiesta presentata dal sindaco di Avetrana al Tribunale Civile di Taranto). E ora che gli spettatori hanno potuto effettivamente vedere su Disney+ la mini serie diretta da Pippo Mezzapesa, incentrata sul tragico omicidio della quindicenne Sarah Scazzi del 2010, molti si sono posti la stessa domanda. La giornalista Daniela, interpretata da Anna Ferzetti, è un personaggio realmente esistito, come Sabrina Misseri (Giulia Perulli), sua madre Cosima (Vanessa Scalera), suo padre Michele (Paolo De Vita) e gli altri protagonisti di questa oscura vicenda? Se avete già visto gli episodi e non temete spoiler, procediamo con ordine.
Attenzione! L’articolo contiene SPOILER su Qui non è Hollywood
Come anticipato nella nostra recensione, la mini serie prodotta da Matteo Rovere per Groendlandia è tratta dal saggio Sarah. La ragazza di Avetrana di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni. La sceneggiatura dei quattro episodi si muove però in due differenti direzioni, centrando un equilibrio praticamente perfetto tra la più attenta ricostruzione di fatti realmente accaduti e la ricerca di immagini allegoriche, altamente evocative. Dove non è arrivata la verità processuale, tra menzogne, depistaggi e interrogativi ancora aperti, arriva così il linguaggio audiovisivo, per una indagine che non ricerca condanne né verità assolute ma preferisce scegliere la via dell’approfondimento psicologico, per mettere a nudo le contraddizioni e la complessità dell’animo umano. E se questo vale per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, condannate all’ergastolo in tutti e tre i gradi di giudizio, pur continuando a professarsi a tutt’oggi innocenti, lo stesso vale per il personaggio interpretata da Anna Ferzetti.
Daniela non è la copia conforme di una singola giornalista realmente presente ad Avetrana, eppure la sua figura è il prodotto di molteplici persone e spunti reali. Nella serie, benché non vengano esplicitamente chiamati con il loro nome, rivedremo infatti almeno due grandi nomi del giornalismo italiano, e due delle trasmissioni più seguite sulle reti nazionali: Porta a Porta di Bruno Vespa e Chi l’ha visto? con Federica Sciarelli. Il plastico di Casa Misseri, tristemente ribattezzata la “Villetta degli Orrori”, era stato realmente ricostruito nello studio del celebre talk show targato Rai Uno. E allo stesso modo, la sequenza che vede Concetta Serrano, la madre di Sarah (qui interpretata da Imma Villa) scoprire propri del salotto di Via Deledda, in diretta televisiva del ritrovamento del corpo senza vita della piccola, fino a quel punto creduta scomparsa, ricostruisce in ogni dettaglio quello che accadde davvero quella sera di fronte agli occhi sgomenti dei telespettatori.
Il personaggio di Anna Ferzetti risulta così la summa di elementi differenti: vere interviste, condotte da giornaliste differenti, vere risposte di Sabrina, Cosima, Michele e Concetta, ma anche innesti di pura finzione filmica. Alla fantasia degli sceneggiatori e alla sensibilità di questa grande interprete dobbiamo allora l’umanità e i dubbi che scuotono la coscienza di questa reporter così inizialmente ambiziosa e spregiudicata. Un elemento centrale di Qui non è Hollywood è infatti restituire un altro evento senza precedenti nella Storia dell’Italia contemporanea: l’invasione dei Media e dei curiosi, morbosamente pronti a invadere Avetrana in massa, fino a sconfinare in una sorta di isteria collettiva, un incubo distopico dove la disumanità diventa norma.
Ma anche in questo caso, la serie sceglie di non puntare il dito, stigmatizzare e condannare fatti, azioni e persone specifiche, per restituire in tutta la sua complessità un fenomeno che ora, con il privilegio del distacco storico, possiamo iniziare lucidamente a comprendere. Possibilmente, perché non si ripeta mai più uno spettacolo così irrispettoso nei confronti della vittima e dei suoi cari, ma anche delle indagini e della verità stessa. E di certo l’interpretazione di Anna Ferzetti, come per altro quella di tutti gli artisti del cast, colpisce per la sua intensità, ma anche per la capacità di restituire luci e ombre di un essere umano: una donna profondamente sola, in cerca di una grande occasione che non arriva mai.
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