Non pensate agli X-Men, non pensate a Lo chiamavano Jeeg Robot, e non pensate nemmeno troppo al primo Ragazzo invisibile. Questo secondo capitolo delle avventure dello “Speciale” Michele Silenzi è qualcosa di molto diverso.
Non è una versione italiana dei cinecomic Usa: non ci sono né i mezzi né la volontà di esserlo, e del resto lo stesso Salvatores ha dichiarato più volte di non aver mai visto la saga dei mutanti Marvel.
Non è una sperimentazione di genere in cui si vuole calare nella nostra società un immaginario tipicamente americano: perché rifare quello che è già stato fatto così bene da Gabriele Mainetti?
Non è un semplice secondo capitolo che gioca facile e ripropone le atmosfere dell’episodio precedente; piuttosto, il film è cresciuto insieme al suo protagonista e i toni si sono fatti persistentemente più scuri con morti beffarde, sequenze da campo di concentramento, violenza psicologica, personaggi ambigui quanto pericolosi.
In Il ragazzo invisibile – Seconda generazione il regista Gabriele Salvatores ha fatto una scelta precisa: non costruire un film di supereroi in senso stretto ma focalizzare l’attenzione su quell’età “incendiaria” che è l’adolescenza. Quell’età dell’assoluto dove le montagne russe delle emozioni ti scaraventano in alto e in basso senza mezzi termini, dove le delusioni hanno le dimensioni delle apocalissi, dove sei solo, incazzato col mondo, e l’istinto è di dar fuoco a tutto e tutti.
È proprio in questa fase delle vita che ritroviamo il protagonista Michele. Alla fine del primo capitolo, nella sua Trieste, aveva sconfitto Artiglio e salvato i suoi amici guadagnandosi il titolo di supereroe; ora ha 16 anni, la sua vittoria è stata cancellata dalla memoria di tutti per non rivelare al mondo la sua natura di “Speciale”, è tornato a essere uno sfigato e le sue giornate sono impaludate nell’apatia della vita di provincia. A complicare le cose arriverà dal nulla Natasha: una tipa incazzata quanto lui, perennemente nascosta dal cappuccio nero della felpa che si rivelerà essere sua sorella… Nonostante la diffidenza reciproca, i due saranno costretti a unire le proprie forze, ed è proprio il loro legame uno degli aspetti più riusciti del sequel.
Merito dell’alchimia va agli interpreti: Ludovico Girardello e Galatea Bellugi. Quest’ultima in particolare è stata un’ottima scelta di casting. Francese, di padre italiano e madre danese, ha iniziato a recitare a sei anni negli spettacoli del Théâtre du Soleil, la compagnia d’avanguardia fondata da un monumento della drammaturgia contemporanea come Ariane Mnouchkine. Salvatores l’ha voluta incontrare dopo aver visto Keeper, e capiamo bene la sua decisione: in quel film del 2015, Galatea interpreta con una carica di verità unica una 15enne incinta e c’è questo lunghissimo primo piano su di lei che, in discoteca, senza dire una parola, restituisce la sua presa di coscienza dell’impossibilità di essere madre che testimonia la bravura di questa promettente artista.
Nel suo essere un ritratto dell’adolescenza, Il ragazzo invisibile – Seconda generazione diventa allora un inno alla libertà, alla rivoluzione, alla ribellione contro il sistema e contro i genitori, perché solo dopo la (metaforica) uccisione dei propri padri si può essere veramente se stessi. Il sequel di Salvatores parla di giovani normali più che di ragazzi invisibili affrontando tematiche anche molto attuali come il disorientamento delle nuove generazioni, il loro non riconoscersi nel mondo dei padri, e in questo è molto più vicino al suo Educazione siberiana che non agli Avengers.
Pur essendo imperfetto soprattutto nella sceneggiatura dai passaggi prevedibili, è alla fine un film con una forte personalità dove i protagonisti non sono pupazzi di plastica ma hanno uno spessore psicologico, contraddizioni e conflitti interni molto ma molto umani.
In ultimo, una menzione speciale alle musiche di Federico de’ Robertis, alla fotografia del fedele Italo Petriccione e agli effetti visivi del grande Victor Perez che con il loro altissimo contributo hanno aiutato a confezionare un prodotto di rara qualità.
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