I co-fondatori dei Razzie Awards, i premi assegnati tradizionalmente ai peggiori film e attori dell’anno, immediati anticipatori ironici e parodici degli Oscar e considerati a pieno merito le “pernacchie d’oro” del cinema hollywoodiano, hanno ammesso che Shelley Duvall non avrebbe dovuto essere nominata ai tempi per la sua prova d’attrice in Shining.
In un’intervista concessa a Vulture i due hanno infatti parlato del film diretto da Stanley Kubrick. Si tratta nella fattispecie di J.B. Wilson e Maureen Murphy, che hanno raccontato ciò che accadde nel 1980, primo anno di vita della storia del poco ambito riconoscimento: «I membri che potevano votare il primo anno erano soprattutto persone con cui io e Maureen avevamo lavorato in una società che realizzava trailer – spiega Wilson – Alcuni tra di noi che avevano letto il romanzo di Stephen King videro Shining la sera del debutto al Chinese Theatre non diedero peso a ciò che Kubrick aveva fatto col libro».
«Il romanzo era molto più sorprendente a livello visivo, più terrificante, più coinvolgente e non riuscivamo a capire perché acquistare un romanzo che presentasse tutte quelle possibilità visive e poi decidere di non mostrare i serpenti sul tappeto, non fornire risalto alle visioni del ragazzino – continua – Se si intitolava Shining avrebbe dovuto avere degli elementi chiave che non erano presenti. Per quel che ne so, è stato Kubrick a decidere di tagliare quegli elementi del romanzo. Quindi non mi dispiace per Stanley Kubrick». Murphy ha aggiunto: «Esattamente. Penso che sia sopravvalutato. Ha realizzato un buon film, e poi basta».
Il premio in quell’anno andò comunque comunque a Brooke Shields per Laguna Blu, non vedendo “trionfare” la Duvall: «Sapendo ciò che accade e il mondo in cui Stanley Kubrick l’ha quasi distrutta, ritirerei quella nomination. Arriviamo a dire: “Sì, forse non doveva essere nominata”. Tutti fanno errori. Siamo esseri umani».
Foto: Razzie Awards
Fonte: Vulture (via Variety)
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