Rebel Moon, ecco sette "plagi" presenti nella space opera di Zack Snyder
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Rebel Moon, ecco sette “plagi” presenti nella space opera di Zack Snyder

Nato come spin-off di Star Wars, l'imponente kolossal sci-fi disponibile su Netflix mette in mostra una vasta gamma di riferimenti ad altri celebri franchise

Rebel Moon, ecco sette “plagi” presenti nella space opera di Zack Snyder

Nato come spin-off di Star Wars, l'imponente kolossal sci-fi disponibile su Netflix mette in mostra una vasta gamma di riferimenti ad altri celebri franchise

Rebel-Moon

Rebel Moon, l’ultima imponente fatica di Zack Snyder, nasce come un personale progetto del regista intenzionato a lasciare la sua firma anche nell’universo di Star Wars. Nelle intenzioni del regista, questo era stato inizialmente concepito e proposto come uno uno spin-off della mitica saga ambientata nella Galassia lontana lontana. In particolare, sarebbe stato fortemente ispirato a I sette samurai di Akira Kurosawa, proponendo inoltre un’approccio maggiormente dark e maturo rispetto agli altri prodotti del franchise.

Come sappiamo, la successiva acquisizione della LucasFilm da parte di Disney portò il progetto ad essere messo da parte. Zack Snyder, dal canto suo, decise tuttavia di procedere nello sviluppo del film, ambientandolo in un nuovo universo originale totalmente slegato dalle linee guida di Lucasfilm e Disney; Fattore che lo avrebbe lasciato libero di esprimere tutto il suo estro creativo (decidete voi se è un bene o un male).

Nel corso della sua carriera, Zack Snyder non ha mai esitato a inserire nelle sue opere una nutrita gamma di riferimenti, citazioni e omaggi, alcuni dei quali così smaccati da spingere il pubblico ad accusarlo di “plagio”. Ma come sarà andata con Rebel Moon? Con l’arrivo su Netflix di Parte 2 abbiamo potuto sviscerare i due capitoli che compongono il dittico sci-fi, e se da una parte era inevitabile non avvertire l’atmosfera a là Star Wars, dall’altra sembra proprio che il regista si sia lasciato andare col citazionismo. Potete scoprire i maggiori riferimenti presenti in Rebel Moon a seguire si sotto:

1. Star Wars

In quanto opera nata specificamente come un capitolo di Star Wars, i riferimenti alla saga di George Lucas presenti in Rebel Moon – alcuni involontari, altri un po’ meno – traboccano per quasi tutta la durata dei film. Quando Kora e Gunnar si dirigono in un malfamato bar della città portuale di Providence (“Non troverai mai un covo di feccia e di malvagità peggiore di questo posto.” Cit.) per cercare un passaggio in orbita, trovano la disponibilità di Kai (Charlie Hunnam), contrabbandiere spaziale disilluso e all’apparenza cinico. Proprio come una certa canaglia di nostra conoscenza alla guida del Millennium Falcon. Per non parlare delle spade incandescenti brandite da Nemesis, indovinata rivisitazione delle iconiche spade laser dei cavalieri jedi. A questi aggiungiamo anche alcune pieghe narrative. Come Palpatine, anche il tiranno Balisarius era un senatore. Egli è anche la forza corruttrice che in gioventù ha traviato Kora, esattamente come lo stesso Palpatine ha cercato di fare con Luke in Il ritorno dello Jedi. Traviamo inoltre la ribellione all’Imperium guidata dai due fratelli Bloodaxe (un fratello e una sorella, coincidenza?), i quali danno vita ad una lotta in costante inferiorità numerica sfruttando tattiche di guerriglia. Se ne avete individuati altri, non esitate a farcelo sapere.

2. Matrix

In Rebel Moon vediamo il principale antagonista, l’ammiraglio Atticus Noble (Ed Skrein), combattere per il Mondo Madre cercando nuove risorse e pianeti da saccheggiare. Quando questo finisce orribilmente ferito in combattimento, viene inserito in una sacca pieno di gel curativo e una volta terminato il processo di guarigione lo vediamo venire espulso ancora nudo e collegato ad una miriade di cavi. Una sequenza che ci porta subito alla mente l’iconica scena di Matrix dove vediamo Neo svegliarsi per la prima volta nel mondo reale emergendo dal bozzolo dove fino a quel momento era stato sfruttato dalle macchine come batteria.

3. Vikings

In Parte 1 facciamo la conoscenza della piccola comunità agricola sulla luna Veldt che ha permesso a Kora di iniziare una nuova vita lontana dagli orrori della guerra. Ad un primo impatto è impossibile non notare le influenze decisamente “nordiche” del villaggio, le quali sono piuttosto evidenti tanto negli edifici quanto nell’estetica dei suoi abitanti. Le vibrazioni in stile Vikings si acuiscono man mano che ci viene mostrata la cultura rurale che scandisce i ritmi di vita degli abitanti di Veldt. Questi infatti sono chiaramente politeisti e non esitano a fare offerte agli dei per favorire il raccolto o celebrare vari rituali legati al cambio delle stagioni.

4. Destiny

Destiny, la celebre saga videoludica FPS a tema sci-fi sviluppata da Bungie, si è imposta ormai da un decennio come no dei mondi immaginari più apprezzati dell’industria, e a giudicare da alcune sequenze de Figlia del Fuoco e La Sfregiatrice, sembra che la loro influenza sia arrivata ad insinuarsi anche nel doppio kolossal di Zack Snyder. In particolare Destiny sembra svelarsi tanto nelle sequenze di guerra quanto nell’estetica di alcuni personaggi che sembrano rimandare alle varie classi presenti nel videogioco. Dulcis in fundo, l’influenza del videogioco emerge anche in altri elementi sparsi come alcuni mezzi corazzati semoventi che tanto ricordano i mezzi noti come Walker visti in Destiny.

5. Star Blazers

L’imponente nave stellare classe Dreadnought, la King’s Gaze, è il quartier generale dal quale il suo crudele comandante, l’ammiraglio Atticus Noble, dirige le operazioni per dare la caccia ai fratelli ribelli Bloodaxe. L’aspetto della nave si discosta dai grandi incrociatori spaziali che abbiamo visto sugli schermi negli ultimi anni, e richiama in maniera più netta l’aspetto di una tipica corazzata declinata in salsa spaziale. Alzi allora la mano chi, alla vista della King’s Gaze, non ha immediatamente pensato alla mitica corazzata Yamato, l’iconica nave spaziale della serie anime Star Blazers, la quale ha segnato la storia dell’animazione giapponese aprendo la strada a serie come Mobile Suit Gundam e Neon Genesis Evangelion.

6. Dungeons & Dragons

Un’altra proprietà da cui Snyder ha preso spunto per alcuni elementi è Dungeons & Dragons. Il regista ha sempre mostrato una certa tendenza nel ricercare la fusione tra sci-fi e fantasy, la quale si mostra nel film con il personaggio di Tarak (Staz Nair) e nel suo impegno nel conquistare la libertà domando un grifone. Tarak è un giovane guerriero barbaro che mostra fin da subito di essere dotato di una naturale calma unita ad un atteggiamento riflessivo, il che lo rende capace di calmare la bestia semplicemente trasmettendo tranquillità e comunicando con essa. La capacità di comunicare emotivamente con gli animali è un’abilità da incantatore tipica delle varie classi dei personaggi di D&D. Inoltre per tutta la durata dei due Rebel Moon vediamo personaggi come ranger, monaci, chierici, guerrieri e molti altri. Che Zack Snyder sia un assiduo giocatore?

7. I sette samurai

Insieme a Star Wars, I sette samurai è l’opera che più ha ispirato Zack Snyder nel concepimento di Rebel Moon. Il leggendario film del 1954 diretto da Akira Kurosawa è incentrata sulle vicende di sette Ronin, samurai senza padrone, che si uniscono per proteggere una città vessata dalle scorrerie di una banda di predoni. Come nell’opera di Kurosawa, anche i personaggi di Rebel Moon sono eroi riluttanti. Ognuno di loro ha le proprie motivazioni personali che lo spinge ad agire, vuoi per vendetta, vuoi per redenzione, o per il bisogno di unirsi ad una causa più grande di loro.

Se ancora non avete visto i due film del neonato franchise creato da Zack Snyder, vi ricordiamo che  Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco e Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice sono attualmente disponibili in streaming su Netflix.

Cosa ne pensate? Se avete individuato altri possibili riferimenti ad altre opere rispetto a quelli sopracitati, scriveteceli nei commenti!

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Foto: MovisStillsDB 

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