Non è facile tracciare un ritratto di Chet Baker: da una parte c’è il musicista, uno dei leader massimi del cosiddetto cool jazz, corrente nata tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio dei Cinquanta che rispetto al bebop tradizionale era più melodica e rilassata; dall’altra c’è il tossicodipendente, con l’ombra dell’eroina sempre di fianco alla sua. Il regista Bruce Weber provò a stare dietro a questo artista tutto genio e sregolatezza, e nel 1988 girò Let’s Get Lost, un film documentario che voleva raccontare la vita di Baker, seguendolo dalla Costa Ovest fino a quella Est e poi in Europa, durante quello che si è poi rivelato il suo ultimo anno di vita (morì cadendo da una finestra del Prins Hendrik Hotel di Amsterdam, probabilmente sotto l’effetto di stupefacenti).
La pellicola venne portata in sala da Lucky Red, che inaugurava la sua carriera nelle distribuzione cinematografica, e oggi il film esce per la prima in Blu-ray e Dvd, nella versione restaurata presentata al Festival di Venezia 2013, correlata da un contributo extra inedito e da un libretto ricco di preziose informazioni, immagini e ricordi. Tra le riprese, anche alcune delle ultime sessioni di registrazione di Baker, mescolate a estratti dai B-movies italiani in cui ogni tanto recitava, e ad interviste a colleghi, amici, ex-mogli e figli.
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