«Ridley Scott è fascismo assoluto»: dure critiche al regista de Il Gladiatore e Napoleon
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«Ridley Scott è fascismo assoluto»: dure critiche al regista de Il Gladiatore e Napoleon

Un collega ha puntato il dito contro i film del celebre cineasta, sostenendo che non diano nulla al pubblico

«Ridley Scott è fascismo assoluto»: dure critiche al regista de Il Gladiatore e Napoleon

Un collega ha puntato il dito contro i film del celebre cineasta, sostenendo che non diano nulla al pubblico

Un primo piano di ridley scott

Abituato a colpire, questa volta Ridley Scott deve difendersi. L’iconico regista, tra i più importanti al mondo, è stato infatti oggetto di pesanti critiche da parte di un illustre collega, per nulla affascinato dai suoi film che, anzi, ha etichettato come «fascismo assoluto».

La persona in questione è Pedro Costa, cineasta portoghese autore di Cavallo Denaro e Vitalina Varela, entrambi premiati al Festival di Locarno, rispettivamente nel 2014 e 2019. Durante un’intervista con Othon Cinema, il regista non ha esitato a fare il nome di Ridley Scott e in maniera per nulla lusinghiera.

Per cominciare, gli è stato chiesto quale sia il suo processo artistico da regista e a Pedro Costa è venuto subito da fare un paragone con il regista di Alien, Il Gladiatore e del recente e criticato Napoleon: «Per ognuno è diverso. Se si intervista Ridley Scott, lui è un uomo senza paura, come tutti i grandi uomini. Io so di non esserlo, sono un bambino, una donna. Quei filmmaker fanno film per conquistare e ottenere qualcosa».

Poi, è tornato a nominarlo, sostenendo che nei film il meglio lo si trovi quando ci si limita nella realizzazione: «Non è una cosa alla Ridley Scott – ha affermato -. Bisognerebbe sempre fare l’opposto di quello che fa lui, ogni secondo». Infine, il colpo di grazia: a Costa è stato chiesto un commento sul fatto che secondo lui i film che non offrono allo spettatore l’opportunità di pensare siano classificabili come fascisti. E, anche qui, il nome di Ridley Scott è emerso di prepotenza.

«Il cinema dovrebbe essere contro le cose violente che facciamo – ha iniziato a dire -. È qualcosa che ci unisce, una cosa gentile, pacifica». Tutto il contrario di quanto fatto dal collega, secondo lui: «Ridley Scott è fascismo assoluto, non c’è niente lì da prendere, lo si guarda e si capisce che no, non si prenderà niente. È davvero populista, lui lo è. Abuserà di te, prometterà di darti tutto, che sarai felice e via dicendo».

 In seguito, ha concluso dicendo che i film di Ridley Scott sono lontani dalla vita, perché lui vive in un altro mondo, fatto di «Hollywood, Los Angeles, soldi e oro». Parole durissime che non sono di certo passate inosservate: il diretto interessato risponderà, nel suo solito stile diretto e pungente?

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Foto: Borja B. Hojas/WireImage

Fonte: Othon Cinema

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