Mentre Ridley Scott sta apportando gli ultimi tocchi a Exodus: Dei e Re prima della sua uscita a Natale (e ricordiamoci che non può tardare perché in autunno deve cominciare con The Martian), risponde alle polemiche scatenate dal suo controverso cast. Con Christian Bale nei panni di Mosé, Joel Edgerton come Ramses II, Sigourney Weaver alias la regina Tuya e Aaron Paul nei panni di Joshua, si è scatenato un bel putiferio e una marea di critiche rispetto a tutte queste star di Hollywood in ruoli da non-bianchi. E non è bastato introdurre attori più adatti a dipingere la congerie etnica che doveva abitare il delta del Nilo in quel periodo, come Ben Kingsley, John Turturro e Indira Varma.
Scott ha motivato la sua scelta a Yahoo Australia con una spiegazione di tipo storico-geografica:
“L’Egitto è sempre stato un crocevia di culture, perché anche geograficamente è l’incrocio tra Africa, Asia ed Europa. Abbiamo scelto i migliori attori, con radici etniche diverse, per riflettere questa diversità culturale. Dagli Iraniani agli Spagnoli fino agli Arabi. Ci sono molte teorie interessanti rispetto alle origini del popolo egiziano, ma noi abbiamo cercato di riflettere questa diversità di base».
Ma in un’intervista al Guardian, Edgerton ha espresso la sua simpatia per chi ha mosso l’obiezione sulle origini etniche del cast. «Sono sensibile all’argomento ed empatizzo con chi ha espresso quella posizione».
Il kolossal biblico diretto da Ridley Scott, basato sul libro dell’Esodo, il secondo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana.
Fonte: IndieWire
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