Ritorno a Twin Peaks: 7 domande sulla terza stagione

Il cast è una delle incognite principali. I veterani Kyle MacLachlan, Sheryl Lee e Dana Ashbrook sono già stati confermati. Rivedremo anche Sherilyn Fenn, alias Audrey Horne, che Lynch avrebbe voluto vedere in una relazione amorosa stabile con Cooper nella seconda stagione? E inoltre, quali new entry si aggiungeranno?

Uno dei personaggi più bizzarri della serie. Difficile immaginare il Double R Diner senza di lei, che credeva che il suo ceppo di legno avesse poteri psichici. Il perché di questa convinzione non è mai stato svelato...

Impossibile non chiedersi se e come lo spirito maligno interpretato da Frank Silva tornerà in scena. L\'attore è morto anni fa ed è entrato nell\'immaginario di tutti i fan della serie. Trovare un nuovo volto al personaggio potrebbe rivelarsi un azzardo, ma data la natura del personaggio (un\'entità che possiede le persone tirando fuori il loro lato oscuro), è lecito aspettarselo in qualsiasi forma.

È stato il leitmotiv della serie, prima che ABC decidesse di svelarne il mistero in anticipo rispetto ai programmi di Lynch e Frost. La reginetta del liceo tornerà nei nuovi episodi, ma è probabile che il suo omicidio non sia ancora il filo conduttore della serie. Cos\'altro sconvolgerà Twin Peaks?

Impossibile pensare a Twin Peaks senza le musiche di Angelo Badalamenti. Quel tema musicale che ci accompagnava oltre il cartello di benvenuto della città è ormai icona. E speriamo che non cambi, così come la collaborazione tra Lynch e il compositore.

Uno dei nodi più importanti. Nella seconda parte della seconda stagione, l\'apporto di Lynch e Frost fu limitato, causa rapporti difficili con ABC. Le pressioni del network, preoccupato che la serie si incartasse in tutti i suoi visionari meccanismi, condizionarono il lavoro degli autori, che non sentirono più il pieno controllo dello show (e di conseguenza, l\'interesse calò). Showtime non può permettersi lo stesso errore e deve dare a Lynch carta bianca. Se c\'è una cosa che ha dimostrato Twin Peaks, è che le stranezze in televisione si possono raccontare, se costruite con personaggi interessanti e una storia che funzioni. E in questo Lynch, nonostante sia fermo da un po\', ha pochi rivali.

Il lavoro di Lynch e Frost ruppe gli equilibri che la televisione e il pubblico conoscevano sino al giorno della sua messa in onda. Twin Peaks fissò una cifra stilistica (multi-trama complessa, continui dualismi e ribaltamenti tra bene e male) che ha fatto la fortuna della serialità americana. Ora ci chiediamo quali altri scenari televisivi sarà in grado di aprire ciò che di nuovo ha in mente Lynch. E non vediamo l\'ora di scoprirlo.

Welcome to Twin Peaks, recitava il cartello di benvenuto situato alle porte della piccola cittadina al confine del Canada che all’inizio degli anni ’90 cambiò per sempre il mondo della serialità televisiva. E nel 2016 la serie tornerà sul piccolo schermo. David Lynch ha infatti deciso di realizzare per Showtime un nuovo mini-ciclo di nove episodi a cui, per altro, stava pensando dalla fine della seconda stagione. Ma cosa dobbiamo aspettarci da questo grande evento?

Per rispondere (o meglio, tentare di rispondere) a questa domanda, è necessario fare un passo indietro e sottolineare quanto sia stato profondo l’impatto che Twin Peaks ha avuto per la tv. Al momento della messa in onda (8 aprile 1990), il pubblico si trovò del tutto impreparato: davanti agli occhi aveva un prodotto inedito, che mixava poliziesco, soap opera, melodramma anni Cinquanta e bizzarrie creative che solo una mente come quella di David Lynch (allora reduce dal successo di Velluto blu) poteva partorire. Un quadro inquietante e surreale la cui cornice era un angolo sperduto del nord ovest degli Stati Uniti, in cui Lynch e Mark Frost, il co-ideatore, pensarono bene di infilarci il cadavere della reginetta del liceo, un agente dell’FBI con l’ossessione per il caffè e le crostate di ciliegie, personaggi di contorno piuttosto strani (per usare un eufemismo) e una dimensione parallela – la Loggia Nera – popolata dai doppioni cattivi dei protagonisti.

L’unione tra detective story e dimensione onirica e soprannaturale fece della serie un prodotto fuori dagli schemi, e più proseguivano le indagini, più aumentavano le stramberie (ci stiamo ancora chiedendo come ci sia finito quel pesce nel caffè). Nonostante il calo d’interesse che colpì la seconda stagione, Twin Peaks segnò l’incontro tra serialità televisiva e quell’autorialità di cui oggi è permeato il piccolo schermo, influenzando nel profondo le serie americane a venire, da X-Files ad Alias, da Lost a Fringe, sino a Wayward Pines, nuova serie evento di Shyamalan in onda da maggio 2015 (tra le più attese dell’anno).

Prevedere cosa ci riserveranno i nuovi episodi – già confermato il ritorno di Dale Cooper, Laura Palmer e il fidanzato Bobby – è impresa impossibile. La sensazione è che Lynch voglia rimettere le mani su una creatura che ha sentito sua solo per metà. Una chiusura del cerchio non poco rischiosa, su cui aleggiano diversi (e affascinanti) interrogativi, che trovate nella gallery qui sotto: