Ritorno al Futuro rimane ancora oggi il film col quale ogni progetto incentrato sul viaggio nel tempo si ritrova inevitabilmente a confrontarsi. La trilogia nata dalla mente di Robert Zemeckis, oltre ad aver segnato un epoca, ha di fatto gettato le basi per molti topos narrativi di genere sfruttati negli anni successivi.
A 37 anni di distanza dal debutto sul grande schermo, le vicende personali di Marty McFly non hanno ancora smesso di catturare l’immaginazione del pubblico, tuttavia una nuova teoria diffusa in rete da un utente di Reddit, potrebbe cambiare radicalmente la nostra percezione della saga.
Se facciamo un passo indietro e guardiamo il percorso di Marty McFly, vediamo come le avventure vissute nell’arco di tre film abbiano plasmato il giovane protagonista, passato dall’essere un ragazzino insicuro e immaturo al diventare una persona più responsabile e sicura di sé. Ma è davvero tutto da ascrivere solo al classico arco di crescita del personaggio? O può esserci qualcosa di più?
Secondo la teoria proposta, la personalità di Marty sarebbe stata influenzata non solo dalle avventure vissute, ma anche dallo stesso viaggio nel tempo. Una cosa che abbiamo infatti imparato dalla saga di Ritorno al Futuro, è che ogni nostra azione nel passato si riflette inevitabilmente nel presente.
Affrontare Biff nel 1955 ha portato il padre di Marty, George, a diventare più sicuro di sé e ad ottenere una vita migliore con Lorraine, ma aiutando suo padre nel passato, lo stesso Marty potrebbe aver cambiato il sé stesso del presente. Il giovane protagonista sarebbe quindi cresciuto con dei genitori dal carattere diametralmente opposto a quello remissivo mostrato all’inizio del primo film, i quali lo avrebbero poi cresciuto con una sicurezza e fiducia in sé stessi precedentemente sconosciuta. Ergo, il Marty brillante e sicuro di sé che vediamo alla fine della trilogia sarebbe il prodotto di un cambiamento avvenuto nel passato, più che il frutto delle sue avventure personali.
A supporto di questa tesi possiamo citare un episodio del secondo film, dove vediamo Biff cambiare il passato per diventare multimiliardario. Qui ritroviamo un Marty molto più spericolato, che non esita a buttarsi dal tetto del grattacielo di Biff nella speranza di essere salvato da Doc. Questo potrebbe essere ricondotto alla quasi totale assenza di figure genitoriali, dato che Lorraine è diventata la donna di Biff mentre apprendiamo che George è stato ucciso. Eventi che potrebbero decisamente averne influenzato la crescita nella nuova linea temporale.
Questa teoria spiegherebbe inoltre perché Marty sia così suscettibile all’essere chiamato fifone: la sicurezza acquisita dopo aver cambiato il proprio carattere – influenzato dall’educazione dei genitori – lo avrebbe reso particolarmente insofferente verso chi si azzarda a metterla in discussione. Aspetto caratteriale che, d’altro canto, sarà la prima causa dell’incidente che nel 2015 ne cambierà il futuro.
Un altro utente offre invece un chiave di lettura diversa su quest’ultimo punto, ovvero che Marty reagirebbe male alla parola ‘fifone’ perché in realtà non sarebbe così sicuro di sé. Questa sarebbe una conseguenza dell’essere cresciuto in una famiglia dove ogni membro ha raggiunto un certo successo, cosa che lo avrebbe appunto reso insicuro e suscettibile alle insinuazioni sul proprio valore.
Il successivo viaggio indietro nel tempo fino al 1885 avrebbe però cambiato nuovamente le carte in tavola. Marty infatti accetta la sfida con Cane Pazzo Tannen, ma comprende come ci siano cose ben più importanti del rispondere alle provocazioni. Agendo d’astuzia riuscirà a mettere fuori gioco Tannen, e questo potrebbe aver avuto un certo impatto sul suo antenato Seamus McFly e i suoi discendenti.
Cosa ne pensate? La personalità del protagonista di Ritorno al Futuro è il prodotto delle sue avventure oppure sono stati i viaggi nel tempo a modificarne il carattere? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte: Reddit
© RIPRODUZIONE RISERVATA