Nel cinema di fantascienza, ci sono alcuni imprescindibili titoli con cui confrontarsi: Ritorno al Futuro è sicuramente uno di questi, specie quando si parla di viaggi nel tempo. I film di Robert Zemeckis hanno profondamente segnato l’immaginario di genere, basti pensare che per spiegare i viaggi nel tempo in Avengers: Endgame gli sceneggiatori hanno sfruttato proprio Back to the Future come riferimento.

La storia di Marty McFly è amatissima da molte generazioni e l’intera trilogia non ha mai perso fascino, ma secondo una teoria potremmo non aver considerato un dettaglio fondamentale in grado di cambiare il modo in cui vediamo la saga. Condivisa su Reddit e ripresa di recente da ScreenRant, illustra il pensiero di un utente circa il cambiamento di carattere del protagonista interpretato da Michael J. Fox.

All’inizio del primo film, incontriamo un giovane scapigliato e che deve ancora maturare parecchio. Il finale, invece, mostra un Marty McFly molto cambiato, più sicuro e confidente: naturalmente il motivo è stato ascritto al classico arco di trasformazione del personaggio, il suo percorso lo porta ad una crescita personale e via dicendo. E se invece non fosse tutto qui?

L’utente sostiene che il carattere di Marty McFly non è cambiato solo per quanto ha vissuto, ma proprio grazie al viaggio nel tempo stesso. Come sappiamo, in Ritorno al Futuro viaggiare indietro nel tempo provoca cambiamenti nel presente: sistemare Biff nel 1955, infatti, ha avuto come risultato una vita migliore per George e Lorraine, ma potrebbe non essere stata l’unica cosa a cambiare. Secondo la teoria, aiutando i genitori nel passato Marty ha cambiato se stesso nel presente: la coppia, galvanizzata dal loro amore e da quanto vissuto, sarebbe stata in grado di allevare figli più sicuri, in maniera più comprensiva e garantendo quindi loro un carattere più forte.

Il Marty che vediamo alla fine di Ritorno al Futuro, insomma, sarebbe il prodotto di un cambiamento del passato e non solo della sua avventura personale. Una riprova alla teoria viene fornita dopo il secondo viaggio nel 1955: quando Biff cambia il passato per diventare ricchissimo, ritroviamo Marty molto più spericolato, tanto da buttarsi dal tetto del palazzo di Biff per essere salvato da Doc Brown. Il motivo potrebbe essere proprio l’assenza di figure genitoriali adatte: nella nuova linea temporale, Lorraine è diventata la donna di Biff, mentre il padre George è stato ucciso lasciando così i figli allo sbando.

Questa teoria punta a spiegare inoltre perché a Marty dia così fastidio essere chiamato fifone: la sicurezza acquisita dopo aver cambiato la propria natura – dovuta all’educazione dei genitori – lo avrebbe spinto a essere insofferente verso chi la mette in discussione. Questo, purtroppo, è anche il problema caratteriale che lo porta al tragico incidente che cambia il suo futuro nel 2015 e quello dei suoi figli.

La teoria regge ed è interessante, ma come fa notare un altro utente potrebbe anche essere letta in un’altra maniera: invece di essere più sicuro, Marty reagirebbe male quando viene chiamato fifone perché crescere “all’ombra” di una famiglia così di successo lo avrebbe reso una persona più insicura e da qui i problemi a gestire le situazioni di sfida. Con il successivo viaggio indietro nel tempo nel 1885, sarebbe però di nuovo cambiato tutto: accetta il duello con Cane Pazzo Tannen, ma capisce che ci sono sfide più importanti e quindi si premura mettendosi il “giubbotto antiproiettile” addosso. Il suo atteggiamento potrebbe forse avere avuto un impatto sull’antenato Seamus McFly e, a cascata, sulla sua discendenza.

Cosa ne pensate? Marty McFly è il prodotto della sua avventura oppure i viaggi nel tempo hanno modificato il suo carattere? Fatecelo sapere nei commenti!

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Foto: MovieStills

Fonte: Reddit