Ritorno al passato
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Ritorno al passato

In Storia d'Inverno, nella New York incantata, dipinta dallo sceneggiatore Akiva Goldsman, Colin Farrell è un uomo catapultato cento anni nel futuro. Lontano dalla sua donna dovrà trovare un modo per ricongiursi a lei

Ritorno al passato

In Storia d'Inverno, nella New York incantata, dipinta dallo sceneggiatore Akiva Goldsman, Colin Farrell è un uomo catapultato cento anni nel futuro. Lontano dalla sua donna dovrà trovare un modo per ricongiursi a lei

«I miracoli sono destinati a coloro che hanno rischiato di perdere ogni cosa cercandoli. Si avverano per i prodi che hanno speso tutte le forze in una battaglia per compiere l’impossibile». Winter’s Tale, Mark Helprin.
Letta la citazione, l’impresa di Peter Lake sembra rientrare a pieno titolo in questa categoria. A raccontarvi la sua fantastica, avventurosa e romantica esistenza sarà Akiva Goldsman, che vi aspetta al cinema con il suo primo film (ha diretto quattro episodi del serial Fringe e uno di Kings) da regista, Storia d’inverno. Lo sceneggiatore di Ron Howard, premio Oscar per A Beautiful Mind, ha infatti preso il timone in mano, ma ha saggiamente portato con sé Russell Crowe (che è stato anche il suo Cinderella Man) e Jennifer Connelly; il  protagonista di un altro suo noto adattamento, il Will Smith di Io sono leggenda, qui in veste di Giudice; e il compositore de Il codice Da Vinci e Angeli e demoni, Hans Zimmer.

Il motivo è presto detto: «Più lavori insieme a un’altra persona, migliori saranno i vostri risultati. Non c’è niente di più difficile e gratificante che imparare a lavorare con qualcuno. Perché dovrei smettere?».

Se non altro, però, si diverte a giocare con i ruoli. Così per lui Crowe ha smesso i panni del cervellone tormentato, per indossare quelli del diabolico gangster, Pearly Soames, che darà parecchie grane al protagonista e ama descriversi così: «Corrompo anime e mando in frantumi miracoli da più tempo di quanto possa ricordare». E a sentire l’oggetto delle sue più meschine mire c’è da fidarsi. «Avrei voluto poter interagire di più con lui perché è stato davvero fenomenale. Il regista mi ha proposto di rivedere qualche scena in anticipo, ma io ho voluto guardare le sue». Parola di Colin Farrell che, chiuso ormai da qualche anno in un armadio lo scheletro del bad boy dalla vita dissoluta, ha sposato anche al cinema la luce.

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