Tra le novità da non perdere questo weekend su Prime Video c’è senza dubbio Road House, remake del cult movie americano degli anni ’80 con Jake Gyllenhaal e il campione di MMA Conor McGregor. E proprio McGregor, intervistato alla premiére newyorkese del film, ha voluto chiarire le ragioni che l’hanno spinto a impegnarsi in questo ruolo. Una su tutte, contraddire tutti i cliché e i pregiudizi sulla sua disciplina, rispondendo in particolare a una celebre affermazione dell’attrice Meryl Streep ai Golden Globe del 2017:
«Hollywood ormai è piena di outsder e stranieri. E se li cacciassimo via tutti, non ci resterebbe che guardare in Tv il football americano e l’MMA, che non hanno nulla a che vedere con l’Arte.»
Una affermazione che aveva scatenato il risentimento di molti atleti dell’UFC, acronimo di Ultimate Fighting Championship, la più importante organizzazione legata alle arti marziali miste negli Stati Uniti. Conor McGregor può così finalmente rispondere alle affermazioni di Meryl Streep:
«Combattere è la più bella forma d’arte che esista. Ed è una grande cosa entrare in questo gioco, che è anche Arte. Sarà anche brutale, mi rendo conto. Non è per chi commette degli sbagli. Ma per le persone che fanno quello che facciamo noi, è vera Arte. Per questo ho voluto entrare nel cast di Road House, magari con un po’ di rancore, ma soprattutto la volontà di fare del mio meglio per restituire tutta la grandezza del mio Sport.»
In Road House, Conor McGregor interpreta il villain Knox, storico avversario del protagonista Dalton, alias Jake Gyllenhaal, un ex campione dell’UFC ormai in disgrazia, impiegato come buttafuori. Nell’originale degli anni ’80 il ruolo di Dalton era stato affidato a Patrick Swayze. Jake Gyllenhaal ha dichiarato di aver pensato costantemente a lui nel corso delle riprese, sperando che il suo remake l’avrebbe reso fiero.
E voi avete già visto il film in streaming su Prime Video? Fatecelo sapere nei commenti.
Foto Dia Dipasupil / Getty Images
Fonte: The Hollywood Reporter
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