Questo sì che è un duro colpo da incassare. Il regista Doug Liman è salito sul ring per sfidare un avversario a sorpresa, ovvero quella Amazon MGM produttrice del film Road House che in primavera ha fatto registrare enormi visualizzazioni. Il remake con Jake Gyllenhaal è stato un successo e ha conquistato anche dei record, ma il suo autore ha voluto mettere le cose in chiaro.
Parlando con IndieWire del suo prossimo film Apple, The Instigators, il regista non si è tirato indietro e ha puntato il dito contro il presunto mancato compenso conseguente al successo del film da lui diretto e che, inizialmente, era stato previsto per la sala cinematografica. L’acquisto di MGM da parte di Amazon ah invece cambiato i piani…
«Non ho nulla contro lo streaming – ha detto Doug Liman -. Abbiamo bisogno di film in streaming, di sceneggiatori e registi e attori lavorino e non tutti i film dovrebbero arrivare al cinema. Quindi sono un grande avvocato delle serie tv, dei film in streaming, di quelli al cinema, dovremmo avere tutto». Sentite anche voi un grosso “però” nell’aria? Tutto giusto, perché subito dopo è arrivato un montante dritto alla mascella del colosso dell’e-commerce e ora dello streaming.
Doug Liman ha infatti aggiunto: «Il mio problema con Road House è che abbiamo fatto il film per MGM e per le sale, tutti sono stati pagati come se finisse al cinema. Poi Amazon ha cambiato e nessuno è stato compensato. Lasciamo perdere l’effetto per l’industria: 50 milioni di persone hanno visto Road House e io non ho avuto un centesimo, Jake Gyllenhaal non ha avuto un centesimo e neppure il produttore Joel Silver. Tutto questo è sbagliato».
Il tema della ripartizione dei proventi di un film tiene banco da quando lo streaming ha preso piede: con i film in sala è facile dare un valore al successo e ripartirne le quote, mentre con lo streaming molto spesso o non vengono diffusi i numeri o semplicemente viene detto che non è possibile calcolarne i profitti in modo da spartirli con le varie parti interessate. Anche per questo, il regista aveva inizialmente intenzione di boicottare la première di Road House.
Jake Gyllenhaal ha difeso la scelta di Amazon di destinare il film al solo streaming, sostenendo che volesse farlo vedere a quante più persone possibili. Liman, ovviamente, la pensa in maniera diversa. Le cose con Apple invece sarebbero andate diversamente: «Già dall’inizio hanno detto che questo film sarebbe stato per lo streaming, il nostro contratto prevede compensazioni per lo streaming tramite qualcosa chiamato streaming buyout».
Dopo questa uscita, difficile immaginare il regista di nuovo al timone di Road House, che dovrebbe tornare con un sequel annunciato lo scorso marzo e sempre con Jake Gyllenhaal protagonista.
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Fonte: IndieWire
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