Report, programma condotto da Sigfrido Ranucci sulla Rai, è stato querelato da Roberto Benigni e sua moglie Nicoletta Braschi.
Tra gli argomenti trattati durante l’ultima puntata dello show andata in onda lunedì, infatti, figura anche la vicenda degli studi di Papigno, in Umbria, luogo in cui il cineasta italiano ha realizzato La vita è bella e Pinocchio. Benigni aveva in programma di farci un grande studio cinematografico al pari di Cinecittà, e per l’occasione, secondo Report avrebbe goduto di ben 16 milioni di euro di finanziamenti pubblici. Dopo numerosi problemi, però, il regista avrebbe di fatto “abbandonato” il progetto, mandando quindi in fumo i tanti soldi in ballo.
Eppure, per i suoi legali, Benigni non avrebbe utilizzato dei fondi pubblici, avendo ristrutturato il luogo a proprie spese, perdendoci a sua volta dei soldi nonostante l’intervento di Cinecittà, che ha rilevato gli studios facendosi carico del passivo di 5 milioni di euro. Così, ecco arrivare da parte di Roberto e consorte la denuncia per diffamazione e divulgazione di notizie false.
Immediata la risposta di Ranucci sulle pagine del Corriere della Sera: «Non abbiamo mai detto che Benigni ha usufruito di finanziamenti pubblici per ristrutturare gli studi di Papigno. I 10 milioni di fondi pubblici, citati dal sindaco di Terni, sono serviti per bonificare e sistemare il contesto intorno all’operazione. Il programma ha dato conto del fatto che Cinecittà Studios ha di fatto “rilevato” i 5 milioni investiti da Benigni nella società, pur pagandone solo 3,9, come ha precisato una nota del legale di Benigni che abbiamo letto. Abbiamo poi sostenuto che quel debito rischiamo di pagarlo noi, se dovesse andare in porto la trattativa per riportare Cinecittà sotto l’egida dello Stato».
Fonte: CDS
© RIPRODUZIONE RISERVATA