Rogue One, il primo spin-off di Star Wars arrivato nelle sale nel 2016, è ad oggi considerato da molti fan uno dei migliori capitoli del franchise; tuttavia il percorso verso un simile risultato è stato piuttosto burrascoso, e ora apprendiamo che il film di Gareth Edwards era decisamente ad un passo dal rivelarsi un vero e proprio fallimento.
Secondo quanto dichiarato al podcast The Moment With Brian Koppelman da Tony Gilroy, sceneggiatore di Armageddon e della saga di Jason Bourne, la Lucasfilm lo aveva ingaggiato per scrivere delle riprese aggiuntive durate quasi due mesi, e lo scopo non era semplicemente quello di migliorare il film.
A distanza di due anni infatti, Gilroy ha rivelato che prima dei reshoot il progetto era veramente disastroso:
«Se ripensate a Rogue One, alle difficoltà che avevano, alla confusione… a tutto il casino, e alla fine quando sono andato da loro era veramente molto semplice da risolvere. Ho capito che ‘questa è una pellicola in cui tutti devono morire. È un film sul sacrificio’.»
Gilroy ha poi spiegato come il disinteresse che ha sempre avuto per la saga di Star Wars abbia giocato a suo vantaggio, permettendogli di lavorare tranquillamente e senza il timore di mettere le mani su qualcosa che i fan – e non solo – considerano “sacro”:
«Non mi è mai importato nulla di Star Wars, mai. Quindi non ho avuto alcuna riverenza particolare, non ero spaventato dall’incarico. E loro si trovavano in un bel pantano… si trovavano nel bel mezzo di un vero e proprio casino, e l’unica cosa che potevo fare era migliorare la loro posizione.»
Insomma, dalle stelle alle stalle il passo era veramente breve, ma fortunatamente Rogue One: A Star Wars Story si è rivelato migliore del previsto. Chissà quale destino spetterà invece al prossimo spin-off della saga, Solo: A Star Wars Story?
Fonte: THR
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