La prima produzione originale di HBO Europe. La prima a correre per gli Oscar 2014 come miglior pellicola straniera. La versione cinematografica di Burning Bush è stata infatti selezionata come film cecoslovacco dalla Czech Film and Television Academy per concorrere agli Academy Awards come miglior opera straniera. In Italia la serie arriverà nel 2014 e sarà trasmessa da Rai 3. La miniserie in tre episodi, diretta dalla regista polacca Agniezska Holland, è ispirata alla vera storia di Jan Palach, uno studente universitario che si diede fuoco in piazza San Venceslao nel 1968, divenendo il simbolo estremo della protesta di una nazione, in una Praga in piena rivolta contro il predominio sovietico in Cecoslovacchia. La prima puntata di Burning Bush è stata trasmessa in anteprima in occasione del Roma Fiction Fest. Per la presentazione alla stampa sono intervenuti la protagonista Tatiana Pauhofovà, il produttore Tomas Hruby e il Senior Vice President Programming and Production di HBO Europe Antony Root. Ecco il resoconto dell’evento.
Quando è stata scritta la sceneggiatura?
Tomas Hruby: «La prima stesura della sceneggiatura era improntata per un film per la televisione. Dividerla in tre parti e realizzare una miniserie è stata un’idea della HBO Europe, questo perché la casa di produzione e distribuzione punta sempre su prodotti che abbiano un forte impatto. Una miniserie in tre episodi ha più effetto sul pubblico di un film singolo. La difficoltà nella riscrittura è stata renderla il doppio di quello che inizialmente era. Sono state quindi aggiunte nuove parti alla sceneggiatura originale. Chi ha letto entrambe le versioni sostiene che quella più lunga sia più dettagliata e colga meglio l’atmosfera di quel periodo. Questo perché si ha la possibilità di entrare in maniera più approfondita nel dettaglio degli eventi».
Come si è rapportata con la storia del suo personaggio?
Tatiana Pauhofovà: «Sapevo cosa era successo e cosa la nostra Nazione ha dovuto affrontare in quel periodo. Conoscevo la storia di Jan Palach ma ho approfondito l’argomento. Per questo motivo mi sono documentata e ho studiato molto del mio personaggio, Dagmar Buresova, ovvero l’avvocato che seguì i familiari di Jan Palach nella causa per diffamazione intentata contro chi cercò di infangarne la memoria. Per tali motivi mi sono concentrata su cosa è successo in quel preciso giorno. Ho parlato con i miei amici e genitori, per capire com’era la vita, come vivevano, cosa hanno pensato quando è successo, non solo i meri fatti storici, volevo capire come ci si sentiva in quel contesto e cosa significava esserci. La difficoltà di non poter attingere direttamente alla fonte ha complicato la diffusione e la conoscenza degli avvenimenti. Sono contenta per questo film perché ora sarà possibile scoprire la sua storia».
Jan Palach è ricordato oggi nella Repubblica Ceca?
TP: «La generazione dei miei genitori ha ancora un forte ricordo dell’accaduto e di Jan Palach. I miei coetanei e i ragazzi più giovani invece non hanno la minima idea di chi fosse purtroppo».
Crede che film e miniserie come questa possono dunque aiutare a conservare la memoria storica di una nazione e a far conoscere eventi importanti, e poco noti, al di fuori della Repubblica Ceca?
TH: «Grazie a questi prodotti audiovisivi abbiamo la possibilità di approfondire meglio aspetti meno trattati e raggiungere un bacino di utenti maggiore, in modo da poter diffondere storie che altrimenti rimarrebbero meno conosciute. Questo inoltre ha avuto un forte effetto sulla popolazione più giovane. Abbiamo mostrato la serie agli studenti del liceo in Repubblica Ceca, e abbiamo avuto un riscontro incredibile. Hanno posto tantissime domande sull’argomento. Credo che questo progetto sia molto importante per le nuove generazioni, non solo nella nostra nazione, ma anche nei paesi dell’ex Unione Sovietica. Potrebbe anche essere inserito nei programmi di storia come supporto audiovisivo per raccontare gli eventi di un periodo cruciale come la ribellione del 1968».
La versione cinematografica di Burning Bush è stata candidata per la Repubblica Ceca come miglior film straniero. Come avete reagito alla candidatura?
TH : «Siamo molto lieti che la Czech Film and Television Academy abbia scelto questo film per la nomination. La strada per entrare nella long e short list è lunga, ma siamo contenti».
In che nazioni sarà distribuito Burning Bush?
Antony Root: «Burning Bush è stato presentato in anteprima a importanti Festival cinematografici come quello di Toronto e New York. La miniserie sarà distribuita in Europa e anche negli Stati Uniti con buona probabilità. Per me questo progetto rappresenta un buon viatico per raccontare e mostrare i prodotti della cinematografia dell’Est Europa».
Per la HBO Europe Burning Bush è una sorta di trampolino di lancio. Che progetti avete per il futuro?
TH: «Continuare su questa strada. Abbiamo creato una miniserie a episodi seguendo lo stile della HBO America ed è il primo prodotto che abbiamo realizzato. È davvero un’opera su cui contiamo molto».
Quanto è costato?
AR: «Noi della HBO non diciamo mai quanto spendiamo».