Roma: Saverio Costanzo documenta l'Olocausto
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Roma: Saverio Costanzo documenta l’Olocausto

Il regista (nella foto) ha presentato Auschwitz 2006, reportage sul viaggio del sindaco Veltroni con studenti e sopravvissuti

Roma: Saverio Costanzo documenta l’Olocausto

Il regista (nella foto) ha presentato Auschwitz 2006, reportage sul viaggio del sindaco Veltroni con studenti e sopravvissuti

«Portare la gente sui luoghi della storia per costruire un rapporto empirico con il passato e così preservare la memoria». è questo, secondo Saverio Costanzo (già autore di Private che mette a confronto Palestinesi e Israeliani in un dramma famigliare) uno dei principali obiettivi del film documentario nel suo approccio con la storia. E animato da tale intento, il giovane regista romano ha accettato l’incarico di girare Auschwitz 2006, reportage del viaggio che il sindaco di Roma Walter Veltroni ha fatto lo scorso anno con studenti e testimoni, nei lager di Auschwitz e Birkenau. Si tratta della terza volta per il primo cittadino della Capitale, che ha deciso ogni anno di selezionare un gruppo di studenti tra i licei di Roma e di portarseli in visita sui luoghi della memoria, facendosi accompagnare da guide d’eccezione: alcuni sopravvissuti. Costanzo, quindi, è il terzo regista a ricevere la committenza, dopo Ascanio Celestini e Mimmo Calopresti. L’iniziativa è del Comune di Roma, della Comunità Ebraica di Roma e dell’Istituto Luce, incaricato di fornire le immagini di repertorio e produrre i reportage di ogni esperienza. «è fondamentale: solo così si conserva la memoria», ha detto Costanzo, «e dobbiamo affrettarci a girare il più possibile, perché i testimoni sopravvissuti presto non ci saranno più. Rispetto al passato, in cui le immagini di violenza sortivano più effetto, oggi servono più racconti, ricordi, anche emozioni». Sulle reazioni dei ragazzi intervenuti alla giornata ad Auschwitz e Birkenau, il regista ricorda: «Facevano domande molto dirette, come noi adulti non siamo più in grado di fare. Forse per imbarazzo o paura delle risposte». Secondo Saverio è anche importante che ogni anno ci sia un regista diverso, un modo di passarsi il testimone. «Vedrei bene un giovane romano per il prossimo anno, magari uno come Alessandro Angelini».

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