Roman Polanski, il regista di Rosemary’s Baby e Il pianista, è stato espulso dall’Accademia dei Premi César, il più importante riconoscimento del cinema francese, insieme ad altri 17 membri onorari dell’Accademia. Il regista era stato ammesso “d’ufficio” tra i 182 membri della nuova assemblea generale dell’Académie des arts et techniques du cinéma, che assegna ogni anno i premi al miglior cinema francese. L’Accademia, però, è ora in totale riorganizzazione anche in conseguenza delle polemiche scatenate dalle femministe sull’ingresso di Polanski come membro onorario, nonostante siano emerse contro di lui nuove accuse di violenza sessuale.
La polemica è esplosa già lo scorso febbraio, quando le femministe avevano protestato contro le dodici nomination ai Premi César del suo film, L’ufficiale e la spia. In quell’occasione l’intero consiglio di amministrazione dei César si era dimesso e Polanski aveva rinunciato a presenziare alla cerimonia di premiazione, ma questo non aveva fermato le polemiche. Tanto che Adele Haenel, l’attrice simbolo del #MeToo francese, aveva abbandonato la sala per protesta contro la vittoria di Polanski come miglior regista.
Di fronte alla rabbia dei partecipanti, dunque, le regole dell’Accademia sono state riesaminate: i nuovi capi del comitato, Véronique Cayla e il regista Éric Toledano, hanno promesso un’organizzazione più “equa, democratica e paritaria”, anche rispetto alla rappresentanza di genere. Il primo provvedimento preso in questa direzione è la modifica degli statuti, che annulla il mantenimento di 18 membri storici, tra i quali appunto Roman Polanski.
Foto: Adam Nurkiewicz (Getty Images)