Il giudice della Corte di Cracovia ha stabilito che il regista Roman Polanski non potrà essere estradato negli Usa. Le cose si erano messe male per il regista “in fuga” da anni dagli States quando il nuovo governo di Varsavia si era detto pronto ad approvare l’estradizione dell’82enne regista franco-polacco, accusato dello stupro di una tredicenne negli Stati Uniti alla fine degli anni ’70, dopo la vittoria alle elezioni politiche del partito di destra Diritto e giustizia (Pis), guidato da Jaroslaw Kaczynski.
Il verdetto, pur tuttavia, è appellabile e in questo caso «la vicenda verrebbe esaminata da una corte superiore, che potrebbe confermare o ribaltare la decisione, o rinviarla per un nuovo giudizio». L’82enne regista e premio Oscar si trovava a Cracovia per girare un film sull”affare Dreyfus, ma, come riferito dal suo avvocato ha preferito non partecipare all’udienza per “ragioni emotive”.
Polanski all’epoca si dichiarò colpevole e scontò 42 giorni di prigione, ma poi fuggì in Francia temendo che i giudici potessero rivedere la sentenza. Polanski ebbe una relazione sessuale con la ragazzina, Samantha Geimer, nella villa di Jack Nicholson, a Los Angeles, durante uno shooting che era stato organizzato appositamente per lei e altre modelle.
Fonte: Ansa
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