Russell Crowe ha infiammato la Festa del Cinema di Roma, dove è arrivato per promuovere Poker Face, il suo ultimo film che lo ha visto coinvolto nelle vesti di attore protagonista e regista.
Nella giornata di sabato 15 ottobre la star neozelandese è stata l’ospite d’onore di una masterclass tenutasi presso l’Auditorium della Conciliazione nella suggestiva cornice del centro di Roma. Un evento che è stato preso d’assalto dal pubblico e durante il quale Crowe ha posto l’attenzione esclusivamente sulla Settima Arte, cogliendo così l’occasione per rispondere solamente alle domande degli studenti di cinema presenti.
L’intervento dell’attore è iniziato con il breve racconto delle sue prime esperienze sul set, avvenute in età molto giovane e nelle quali si è ritrovato coinvolto quasi per caso:
«Ho iniziato a recitare a sei anni. Mia madre si occupava dei catering dei set cinematografici, dava da mangiare alle troupe. Mi hanno tirato in mezzo perché mancavano dei bambini, e poi da allora non mi sono mai più fermato»
Crowe ha poi intrapreso la carriera di attore teatrale e musicista, confermando ad una meravigliata platea di non aver mai frequentato una scuola di recitazione, ma di aver fatto interamente esperienza sul set delle produzioni nelle quali è stato coinvolto. Tuttavia sul tanto bramato fronte cinematografico, la sua carriera è stata incerta fino al 1990, quando, all’età di 25 anni, entrò nel cast del film australiano Giuramento di sangue:
«Prima di allora ho fatto all’incirca 2.000 esibizioni dal vivo tra teatro e musica. Nel mentre però, ho fatto un sacco di lavori, dal barman (sappiate che sono davvero molto bravo) al DJ. Il cinema è sempre stato un desiderio che sentivo bruciare dentro di me, ma l’ho sempre tenuto nascosto. Non sono mai stato un bambino prodigio, sono un bambino comparsa. Ci vuole coraggio, e non c’è niente di coraggioso nel stare ad aspettare sul divano che il mondo venga a bussare alla tua porta».
Nel corso della sua carriera ha trovato anche il modo di mettere a frutto la propria passione per la musica, che continua a coltivare ancora oggi. Oltre ad aver fatto da regista e ad aver recitato da protagonista, Crowe ha anche scritto la canzone che fa da tema portante del suo ultimo film, il thriller Poker Face:
«Scrivere canzoni è una cosa che faccio da sempre con grande passione, idem per le esibizioni dal vivo. Forse non mi ci pago le bollette, ma è importante non abbandonare le proprie passioni. Quando le persone vi dicono che dovete concentrarvi su una singola cosa, non dovete ascoltarle. Sono tutte ca***te».
Incalzato dalle domande degli studenti di cinema, Crowe si è addentrato poi nella storia della propria carriera svelando anche alcuni interessanti retroscena e dinamiche del mondo della recitazione cinematografica:
«Non ambisco a determinati ruoli, quindi non rimango deluso se non vengo ingaggiato. Le mie delusioni sono legate più che altro alla quotidianità del lavoro. Per esempio, quando mi capita di recitare una scena difficile, torno a casa che sono davvero esausto, solo per poi realizzare verso le 2 del mattino che avrei potuto farla meglio. Ma alla fine stica**i». [Crowe ha davvero usato questa espressione in italiano, ndr.]
Interrogato su come un attore possa conciliare il proprio ego e il mantenere una rete sana e ampia di contatti per poter lavorare ha invece risposto così:
«La giusta dose di ego serve per proteggersi, anche perché si tratta di un mestiere fatto principalmente di rifiuti. Sul set è importante dimostrare subito di che pasta si è fatti, così come è fondamentale collaborare con i registi e i direttori della fotografia. Cercare di comprendere cosa cerca la macchina da presa e compiacere il regista. Io ho fatto proprio così con Ridley Scott. Se hai lavorato bene lui ne parla con un altro regista, e così via. Il networking – parola che non amo – si sviluppa poi in maniera autonoma. Tu devi solo pensare a far bene il tuo lavoro».
Russell Crowe ha poi raccontato quali siano stati i ruoli più impegnativi della sua carriera, che spesso lo hanno messo davanti a delle vere e proprie sfide professionali:
«Ogni ruolo è una sfida. Sul piano psicologico, direi, A Beautiful Mind mi fece letteralmente impazzire. Abbiamo rappresentato gli aspetti fisici della patologia, con i vari tic che si sviluppavano, fino a raggiungere i 16 che il protagonista aveva, anche contemporaneamente. Sul piano fisico Cinderella Man, 70 giorni di cui 36 sotto la pioggia artificiale.
Ma recentemente anche il mio ultimo film, The Pope’s Exorcist, dove interpreto Padre Gabriele Amorth. Qui ho dovuto girare una scena con un ragazzino di dieci anni che si presume posseduto. Aveva il naso rotto, la testa sfondata e gli occhi insanguinati. Stavo male e dovevo ripetere la scena in continuazione, anche perché questo ‘piccolo bastardo’ era davvero bravo».
In una simile occasione è d’obbligo lasciare spazio ad un piccolo aneddoto dal set de Il gladiatore, il film che gli ha dato la celebrità internazionale. Crowe sfrutta la domanda per tessere le lodi di Joaquin Phoenix, il quale interpretò il ruolo del crudele imperatore Commodo:
«All’inizio non si presentò affatto sul set, Si sentiva fuori posto e Ridley Scott impiegò mezza giornata per convincerlo a superare le sue insicurezze e a regalarci la straordinaria performance che tutti conosciamo».
Nel corso dell’evento la star è inoltre riuscita a regalare un piccolo excursus in campo calcistico entrando in tackle – è il caso d dirlo – sulla vexata quaestio del tifo capitolino. Russell Crowe tifa Roma o Lazio? La risposta dell’attore non lascia spazio a dubbi e chiude la questione una volta per tutte:
«Ho sempre apprezzato la passione dei tifosi della Roma, la loro amicizia, l’amore che mi mostrano quando mi incontrano per strada, ma…il Colosseo è nel Lazio, e qui finisce la conversazione».
Qui di seguito vi riportiamo la sinossi ufficiale di Poker Face, il film diretto e interpretato da Russell Crowe presentato dalla star al Festival del Cinema di Roma:
Ambientato nel mondo del poker high stakes, Crowe interpreta il miliardario nel settore della tecnologia e giocatore d’azzardo Jake Foley che offre ai suoi migliori amici una serata indimenticabile, con la possibilità di vincere più soldi di quanti ne abbiano mai sognati. Ma per giocare, dovranno rinunciare all’unica cosa che hanno passato la vita a cercare di mantenere… i loro segreti. Durante la partita, gli amici scopriranno la vera posta in gioco.
Oltre a Crowe nel cast del film sono presenti Liam Hemsworth, RZA, Elsa Pataky, Aden Young, Steve Bastoni, Daniel MacPherson, Brooke Satchwell, Molly Grace, Paul Tasson e Jack Thompson.
Distribuito da Vertice 360, Poker Face sarà nei cinema a partire dal 24 novembre.
Foto: GettyImages / Daniele Venturelli
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