Salvatores torna alla commedia e presenta la sua "Happy Family"
telegram

Salvatores torna alla commedia e presenta la sua “Happy Family”

Gabriele Salvatores mette insieme un grande cast, richiamando a sè anche Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivolgio per una commedia pirandelliana che l'America ci vuole già copiare...

Salvatores torna alla commedia e presenta la sua “Happy Family”

Gabriele Salvatores mette insieme un grande cast, richiamando a sè anche Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivolgio per una commedia pirandelliana che l'America ci vuole già copiare...

E’ decisamente una “famiglia felice” quella che Gabriele Salvatores ha riunito intorno a sè per il suo nuovo film. Sì, perchè per Happy Family (da domani al cinema) il regista premio Oscar ha richiamato all’appello (per la gioia dei nostalgici) due care vecchie conoscenze, che lui ama definire “amici”, come Diego Abatantuono e Fabrizio Bentivoglio 20 anni dopo Marrakech Express e Turnè. Entrambi felicissimi per questa reunion, i due attori erano presenti oggi insieme al regista e al resto del cast alla conferenza stampa milanese del film. «Fabrizio è fortissimo nelle pause», ha raccontato Abatantuono, «e io a riempirle. Siamo come il bicchiere e la bottiglia. Come Stanlio e Ollio. Mi spiace non aver fatto altri film con lui negli ultimi 20 anni». «Potremmo fare un film e retrodatarlo. Farlo uscire ora e dire che l’abbiamo girato nel 2000», ha scherzato Bentivoglio.

In Happy Family i due sono i genitori di Filippo e Marta (i giovani Gianmaria Biancuzzi e Alice Croci) due sedicenni in procinto di sposarsi (o almeno così pensa il ragazzo). Le rispettive famiglie si incontrano durante una cena organizzata da Anna, la madre di Filippo (Margherita Buy) proprio per conoscere i genitori della ragazza e anche per il compleanno del marito (Bentivoglio). E proprio nel corso di questa cena si incrociano le storie di tutti i protagonisti, comprese quelle di Caterina (Valeria Bilello) ed Ezio (Fabio De Luigi). Il rebus di parentele e dei nodi della trama vuole che la Bilello sia anche la figlia di Bentivoglio (ma non della moglie Margherita Buy) e che De Luigi sia un perfetto sconosciuto il cui unico legame con il resto di questa “happy family” è quello di aver investito con la biciletta Anna (Buy). Ma ciò che caratterizza tutti questi personaggi è un’altra cosa: sono tutti frutto dell’immaginazione dello stesso Ezio, di professione scrittore. A prendere vita sullo schermo infatti è in realtà la storia che il protagonista inventa per la sceneggiatura del suo primo film. Come un moderno Pirandello, Ezio si trova a tu per tu con i suoi personaggi in cerca d’autore che gli chiedono conto della propria vita, gli danno suggerimenti e soprattutto pretendono una conclusione, quando lui sembra optare per il “finale aperto”.

La storia, tra intrecci e spassosissime gag, prende vita in una Milano estiva di cui Gabriele Salvatores ci regala pittoreschi scorci e vere e proprie cartoline. E proprio a questo proposito Salvatores (milanese d’adozione), in risposta al presidente della Film Commission Lombardia Alberto Contri che ha ringraziato per la scelta di girare il film a Milano ha lanciato un appello per valorizzare di più questa città: «Facciamo qualcosa, perchè Milano è molto più cinematografica di quello che si pensa, soprattutto per raccontare storie di oggi».

Ed era sempre a Milano (anche se gli scorci lì erano tutta un’altra storia) che il regista aveva girato uno dei suoi film più celebri: Nirvana, pellicola con cui Salvatores esplorò con successo il genere fantascientifico, poi abbandonato: «La fantascienza è un genere che amo e farei subito un altro film di questo genere se trovassi la storia adatta e la giusta combinazione produttiva. Il problema è che allora abbiamo fatto già il massimo che si poteva fare in Italia per via dei costi che questo genere comporta. Sarebbero necessarie co-produzioni con l’America. Comunque sono convinto che per un regista sia molto importante frequentare generi diversi».

E a proposito del fatto di cimentarsi con esperienze nuove anche Fabio De Luigi, che con Salvatores aveva già lavorato in Come Dio comanda,  si è dichiarato felice di aver interpretato un ruolo diverso dal solito: «E’ stato il primo ruolo non puramente comico. Mi sono affidato completamente a Gabriele che ama davvero i suoi attori».

Intanto l’America sembra aver già messo gli occhi sul film, presentato qualche giorno fa a  Los Angeles Italia la manifestazione diretta da Pascal Vicedomini: «Molti distributori si sono fatti avanti, interessati a un remake. «Siamo contenti perchè la comicità a volte non è esportabile, ma in questo caso i 1.200 spettatori del Chinese Theatre rispondevano esattamente come il pubblico italiano», ha affermato Salvatores. Alla domanda su quali interpreti hollywoodiani vedrebbe bene nei ruoli dei nostri connazionali il regista conferma di essere davvero “innamorato” dei suoi attori: «Gli stessi. Se Diego si decidesse a imparare l’inglese…».

© RIPRODUZIONE RISERVATA