Samuel L. Jackson spiega perché i cinecomic sono così criticati ma anche così amati
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Samuel L. Jackson spiega perché i cinecomic sono così criticati ma anche così amati

La star del MCU, come ci si può immaginare, è tornata a difendere il genere

Samuel L. Jackson spiega perché i cinecomic sono così criticati ma anche così amati

La star del MCU, come ci si può immaginare, è tornata a difendere il genere

Samuel L. Jackson

Tra i volti più iconici dei cinecomics c’è senza dubbio Samuel L. Jackson, che da anni ormai presta il proprio volto per il controverso Nick Fury, il direttore dello S.H.I.E.L.D.. L’attore, tra le altre cose, è pronto per vestire di nuovo i panni della spia, dal momento che farà parte del cast di Secret Invasion – serie dedicata alla silenziosa invasione della Terra da parte degli Skrull. 

Non stupisce dunque che la star prenda le difese del genere, come ha già fatto in passato rispondendo alle famosissime critiche rivolte da Martin Scorsese. In quell’occasione aveva replicato con la sua solita ironia, affermando che «È un po’ come se avesse detto che Bugs Bunny non è divertente. I film sono film» benché, comunque, abbia voluto precisare che alla fine è una questione di gusti. 

Dal momento però che le critiche non hanno mai smesso di arrivare, e ad oggi sono sempre più i registi che dicono la loro sui lungometraggi a tema supereroi (ultima fra tutti Steven Soderbergh, che si è lasciato andare ad un’analisi anche piuttosto strana del perché non ne vorrebbe mai girare uno), anche l’attore è tornato sull’argomento. 

Ospite del talk show The View, Jackson ha dichiarato: «I film sono film. Quelli sono i film che andavo a vedere da bambino. E l’abilità artistica di fare un film è qualcosa che è stato un mistero per così tanto tempo. Ora non è più un mistero, tutti sanno come farlo. I bambini sanno come farlo sui loro telefoni. Quindi è facile per loro sminuirli, solo perché le persone non vedranno i loro lavori». La star ha poi anche sottolineato che i supereroi hanno sempre fatto parte del cinema e che se ne potevano trovare perfino in televisione. 

In ultima battuta ha voluto anche sottolineare che per lui è importante continuare a lavorare su progetti che avrebbe visto volentieri anche quando era più giovane: «Realizzo ancora i film che sarei andato a vedere quando ero un ragazzino». La sua opinione dunque, come si poteva immaginare, non è affatto cambiata nel tempo e ancora oggi difende come può il genere dagli attacchi che continua a subire a più riprese.

Fonte: The View

Foto: Getty Images (Arturo Holmes)

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