Gabriele Muccino è rimasto decisamente deluso dal trattamento che i giurati dei David di Donatello hanno riservato al suo ultimo film, Gli anni più belli, e ha provveduto a sfogarsi domenica sera su Twitter puntando il dito anche contro Favolacce di Fabio e Damiano D’Innocenzo, film che ha invece ottenuto 13 candidature risultando uno dei titolo più nominati insieme a Volevo nascondermi e Hammamet, che lo sopravanzano rispettivamente a quota 15 e 14.
Diciamocelo, cari
Giurati del @PremiDavid: questa ennesima volta (è dal 2003 che snobbate il mio lavoro), l’avete fatta grossa. A perdere non sono io, ma la vostra credibilità, smarrita peraltro da tempo. Farò il tifo per @miramazzotti e @ClaudioBaglioni #Gliannipiùbelli— Gabriele Muccino (@GabrieleMuccino) March 28, 2021
Sto provando a guardare da stamattina #Favolacce. Non lo sono ancora riuscito a finire. Sarò poco intelligente o cinefilo per comprenderne la grandezza? (Eppur sono di quelli che quando vedono Dogman, chiamano il regista per ricoprirlo di complimenti).
— Gabriele Muccino (@GabrieleMuccino) March 28, 2021
Prosegue Muccino, rispondendo qua e là a vari utenti che avevano replicato alle sue affermazioni e arricchendo le proprie considerazioni: «Per la cronaca: Pasolini detestava Calvino, Moretti Monicelli, i viscontiani si odiavano con i felliniani e a volte venivano persino alle mani. Se posso dirla tutta e fino in fondo, tutto questo politicamente corretto, è la tomba dell’arte e lo trovo insopportabile (…) Non denigro. Dico solo che non sono riuscito a vederlo dalla noia e dalla confezione wannabe indie ma in fondo così saccente».
Non mancano anche accuse di provincialismo a margine del discorso iniziale sui David di Donatello: «Il mio ragionamento è: faccio film da 23 anni. Ho girato in diversi continenti, mi sono misurato con il pubblico italiano e anche globale. Il mondo reale, nel nostro mestiere, è fuori del perimetro del cortile in cui si giocava alla champions league quando era solo briscola».
Riguardo alle sue critiche al film di Fabio e Damiano D’Innocenzo, Muccino guarda anche al passato: «Quando C. Bene e V. Gassman si confrontavano a colpi di veleno e fioretto, davano all’arte antitetica che portavano in scena, una statura immensa. Se un film non mi piace perché non dovrei dirlo?! Per evitare che si dica che è invidia?!! Amo ammirar le cose belle! Non deprimermi! (…) E comunque giuro che non sto a rosica’ come viene banalmente di pensare! Anzi! Semplicemente non capisco. E siccome lo dico apertamente che questo film non vale un cazzo, sempre secondo me, si legge come invidia quando non farei mai a cambio nemmeno nella prossima vita».
Se un regista come lei non è in grado di comprendere un film premiato a Berlino…io mi preoccuperei.
— Guglielmo (@kilojhi) March 28, 2021
Quindi sono un po’ i nostri Monet! Azz!!! Me l’ero perso. E come suggerisci la visione? In quali orari e in quali giorni? Visto che la domenica pomeriggio spensierata non è adatta, come dici tu? Aspetto suggerimenti!
— Gabriele Muccino (@GabrieleMuccino) March 28, 2021
Sia Gabriele Muccino che i fratelli D’Innocenzo, al momento, stanno sviluppando una propria serie per Sky. I gemelli scriveranno e dirigeranno tutti gli episodi del prodotto (si tratterà di «un noir investigativo che scava nell’anima umana in tutta la sua abissale complessità», stando alle loro parole), mentre Muccino si dedicherà alla versione seriale di A casa tutti bene (qui tutti i dettagli e gli attori coinvolti nel cast).
Intanto, dopo la polemica, qualcuno aveva prontamente provveduto a effettuare una modifica (già rimossa, nel frattempo) sulla voce Wikipedia di Favolacce.
La cerimonia di consegna dei David di Donatello 2021, lo ricordiamo, si terrà il prossimo 11 maggio.
Che ne pensate delle parole di Gabriele Muccino e delle sue posizioni? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti.
Foto: Getty (Franco Origlia; Stefania M. D’Alessandro)