Resterà a vita intrappolato nel ruolo del “vampiro che sbrilluccica” Edward Cullen, ma questo non significa che Robert Pattinson ne sia contento. Anzi, fosse dipeso da lui la sua carriera avrebbe preso tutt’altra direzione. È mattina presto quando le porte della villa dell’attore si aprono per Best Movie e ci prepariamo a quella che promette di essere l’intervista più eccitante mai pubblicata su questo sito. «Ho visto il vostro speciale sulla saga e mi è piaciuto molto, per questo non ho esitato ad accogliere la vostra richiesta» sono le prime parole che “RPattz” pronuncia quando apre la porta; alto, abbronzato, gli occhietti perennemente socchiusi di quello che il sonno lo misura in minuti e non ore: così si presenta, fasciato in una vestaglia di seta color vinaccia affascinante e assolutamente anacronistica («Mi ricorda i vampiri veri, quelli di Intervista col vampiro» ci dice con un sorriso), il divo più desiderato da fan, produttori e registi di tutto il mondo. «Ma smettiamola di dire che sono diventato il più amato dagli Autori: quando Cronenberg mi ha chiamato per Cosmopolis mi ha detto chiaramente “credo tu sia un pessimo attore, ma ho bisogno che questo film vada bene al botteghino quindi mi servi”».
Best Movie: Ma come, e tutti quei discorsi sul tuo talento di attore che lavora per sottrazione, dell’identità tra te ed Eric Packer (il protagonista di Cosmopolis, ndr)…?
Robert Pattinson: «Tutte balle (ride, ndr). È solo marketing, grandi discorsi fatti per meglio vendere un prodotto. E sai qual è la cosa che mi ha divertito di più? Vedere i critici che si affannavano a smontare il film pezzo per pezzo e ad affibbiargli significati che non c’erano, solo perché David aveva detto che c’erano. Posso essere onesto al 100%?».
BM: Prego.
RP: «Ho girato le mie parti per Cosmopolis in tre giorni. Tre giorni, capisce? Per un film in cui sono presente in tutte le scene. Per David era tutto un “buona la prima!”, “questa la tagliamo in montaggio”. E il resto delle riprese è durato due mesi! Non ho mai fatto così poca fatica a guadagnare un mucchio di soldi (ride, ndr)».
BM: Chissà cosa dirà Cronenberg di queste dichiarazioni…
RP: «Probabilmente se la prenderà, doveva restare un segreto tra noi, ma pazienza, è una persona intelligente e capirà. D’altra parte tutte le volte che si fa il mio nome sui giornali lo si accompagna a qualche bugia, quindi magari non mi prenderà sul serio».
BM: Davvero non riesci a fidarti della carta stampata? Ogni tanto qualcosa di quello che si scrive sui giornali sarà pur vero.
RP: «Sì, per esempio è vero che mi chiamo Robert Pattinson! Non so, quando leggo articoli su di me in giro mi sembra parlino di qualcun altro. Hai presente la storia di Kristen con il regista (Rupert Sanders, Biancaneve e il cacciatore, ndr)?».
BM: E come no.
RP: «Ecco. Ovunque veniva presentata come un tradimento, uno scandalo, un comportamento inqualificabile di Kristen. Nessuno però che abbia provato a chiedere a me cosa ne pensassi».
BM: E cosa ne pensavi? Non dire che eri favorevole alla cosa.
RP: «Be’, se consideri che ero presente all’appuntamento e anche a quel che è successo dopo in camera da letto… Ma preferisco non approfondire, basta dire che tutto quello che si è scritto in giro è falso. D’altra parte ho letto veramente di tutto su di me, a volte addirittura frasi che mi sono state attribuite e che non ho mai neanche pensato. La mia preferita l’ho letta dopo l’uscita di Eclipse: secondo un giornale di Malta avevo dichiarato in conferenza stampa che “i vampiri sono da sempre le mie creature horror preferite e sono entusiasta di interpretarne uno”».
BM: Non è vero?
RP: «Ma certo che no! Odio i vampiri fin da quando lessi Dracula alle elementari: mi sono sempre sembrate creature noiose, lagnose e inutilmente serie. Per me, magia e soprannaturale sono sinonimo di divertimento, di evasione, non di smielato romanticismo o di drammi esistenziali. Quando mi chiamarono per Harry Potter feci i salti di gioia: finalmente un po’ di magia vera, quella che ti consente di materializzare un mucchietto di cacca dal nulla se proprio vuoi!».
BM: Eppure Cedric Diggory è tutto tranne che un eroe scanzonato.
RP: «Sì, e infatti quella è stata una fregatura terribile: mi chiamarono per interpretare Harry, io firmai un pre-accordo e poi mi ritrovai in stand-by fino al quarto film, quando una mattina mi arrivò la telefonata di un legale della Warner che mi sollecitava a presentarmi sul set per girare la mia parte. È lì che scoprii che sul contratto non c’era scritto “Harry Potter” ma “Cedric Diggory”, ma d’altra parte al tempo non stavo troppo attento a questi dettagli».
BM: Fammi capire, eri convinto che saresti stato tu Harry Potter e non Daniel Radcliffe?
RP: «Credevo fosse come per Caccia a ottobre rosso e Giochi di potere, nel primo c’è Alec Baldwin e nel secondo Harrison Ford ma fanno lo stesso personaggio. D’altra parte anche nello stesso Harry Potter hanno cambiato l’attore che faceva Silente dopo due film, no?».
BM: Sì, ma perché Richard Harris era morto…
RP: «Ma non è vero! Ho visto Lo Hobbit proprio pochi giorni fa e Gandalf c’era ancora».
BM: Oook. Ma quindi, odi i vampiri e volevi fare Harry Potter solo perché è un personaggio divertente. Non hai mai pensato di dedicarti direttamente alla commedia?
RP: «In realtà l’ho già fatto, solo che non se n’è accorto nessuno: ero uno dei mostri di Quella casa nel bosco! Sono un grande fan di Buffy e di tutto il lavoro di Whedon, e quando ho saputo dal mio amico Chris (Hemsworth, ndr) di questo film l’ho praticamente supplicato di farmi partecipare, anche solo con un cameo. Joss ha acconsentito e… mi ha fatto infilare in un costume da tritone!».
BM: Chiudiamo con la più classica delle domande: progetti per il futuro?
RP: «Al momento nessuno! Hai visto questa casa? Sai quanto mi è costata? Neanch’io: sono troppo ricco per preoccuparmene. Credo che una volta finito di girare The Rover mi chiuderò qui a far festa con gli amici per qualche mese, poi se riuscirò a concludere la sceneggiatura che sto scrivendo potrei anche buttarmi in un’esperienza da regista».
UPDATE: l’intervista era un PESCE D’APRILE, nel caso vi fosse venuto il dubbio!
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