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Scandalo negli States, giornalisti pagati per recensire positivamente un film con Daisy Ridley

Uno degli ultimi film dell'attrice è finito al centro di una vicenda che farebbe luce su alcuni controversi retroscena di Hollywood

Scandalo negli States, giornalisti pagati per recensire positivamente un film con Daisy Ridley

Uno degli ultimi film dell'attrice è finito al centro di una vicenda che farebbe luce su alcuni controversi retroscena di Hollywood

Daisy-Ridley

A dispetto delle già note problematiche nelle quali versa attualmente l’industria, un nuovo scandalo sembra stagliarsi all’orizzonte di Hollywood.

Un recente approfondimento, condotto dal Vulture, ha indagato la vulnerabilità del portale Rotten Tomatoes, il celeberrimo aggregatore di recensioni, i cui dati sono spesso tenuti in grande considerazione. L’iniziativa ha svelato come il portale presenti delle importanti falle, che possono portare ad una vera e propria manipolazione dei dati.

Eventualità che pare si sia effettivamente concretizzata con Ophelia, il film diretto da Claire McCarthy nel 2018 con protagonista Daisy Ridley. Il film sarebbe stato valutato con recensioni positive su Rotten Tomatoes a seguito del pagamento di una certa somma di denaro da parte di una società di promozione cinematografica chiamata Bunker 15.

Secondo quanto emerso, l’azienda avrebbe infatti elargito una somma pari a circa 50 dollari per ogni recensione positiva, mettendo nel mirino la fascia più vulnerabile dei critici cinematografici che collaborano con Rotten Tomatoes, pescando tra quelli di più basso profilo e che versano maggiormente in difficoltà finanziarie.

Lo scopo ultimo di questa manipolazione era raccogliere abbastanza feedback positivi per rendere il film con Daisy Ridley più appetibile agli occhi dei potenziali distributori internazionali. Bunker 15 avrebbe inoltre fatto in modo che le recensioni negative fossero escluse dal calcolo finale.

Ad ogni modo il piano sembra essere andato a buon fine, con Ophelia che è stato certificato “fresh” da Rotten Tomatoes e che è stato successivamente acquisito dalla IFC Films per la distribuzione negli Stati Uniti.

In risposta all’indagine che ha fatto emergere lo scandalo, sono arrivate le parole del fondatore del Bunker 15, Daniel Harlow, il quale ha espressamente negato che le responsabilità della compagnia scaricandole a sua volta su altri soggetti:

Abbiamo migliaia di critici nella nostra lista di distribuzione. Una manciata di essi ha istituito un sistema specifico grazie al quale i registi possono sponsorizzare o elargire un pagamento per ottenere una buona recensione.

Sulla questione è inoltre intervenuto il celebre regista Paul Schrader, il quale ha dalla sua anche un passato da critico:

Gli studios non hanno inventato Rotten Tomatoes, e la maggior parte di loro non piace. Ma il sistema è corrotto. Il pubblico è più stupido. Le persone normali non vanno a leggersi le recensioni come una volta. Rotten Tomatoes è qualcosa con il quale gli studios possono giocare, e così fanno.

Cosa ne pensate di questo scandalo riguardante il film con Daisy Ridley? Fatecelo sapere nei commenti!

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Foto: MovieStillsDB

Fonte: Vulture / The Wrap

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