Scandalo Weinstein: da Courtney Love a Rosanna Arquette, le star che lo hanno respinto e ci hanno rimesso la carriera
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Scandalo Weinstein: da Courtney Love a Rosanna Arquette, le star che lo hanno respinto e ci hanno rimesso la carriera

Dalla rockstar Curtney Love a Rosanna Arquette e Mira Sorvino: sono diverse le attrici che, rifiutate le attenzioni del produttore Harvey Weinstein, ne hanno subito le ripercussioni sulla propria carriera

Scandalo Weinstein: da Courtney Love a Rosanna Arquette, le star che lo hanno respinto e ci hanno rimesso la carriera

Dalla rockstar Curtney Love a Rosanna Arquette e Mira Sorvino: sono diverse le attrici che, rifiutate le attenzioni del produttore Harvey Weinstein, ne hanno subito le ripercussioni sulla propria carriera

Ormai, sin dalle dichiarazioni di Asia Argento, è una vera e propria pioggia di denunce quella che sta investendo il produttore hollywoodiano Harvey Weinstein, non ultima quella di un’attrice italiana, che risale a martedì scorso (17 ottobre). 

Oltre alle tante interpreti che hanno confessato di essere state molestate da uno dei più importanti magnati dell’industria del cinema statunitense, sono diverse pure le star ad avere ammesso che, dopo aver rifiutato le sue avances, si sono pure ritrovate a fare i conti con una carriera sensibilmente compromessa, visto il peso politico che Weinstein poteva vantare sullo star system.

La cantante e attrice Courtney Love (moglie di Kurt Cobain) era stata una delle prime a puntare il dito contro l’uomo, dichiarando in un’intervista del 2005 sul red carpet per il Pamela Anderson Comedy Central Roast: «Se Weinstein vi invita ad una festa privata al Four Season, non andateci». La rockstar, dopo lo scandalo, ha commentato così quella frase: «Sebbene io non sia stata una delle sue vittime, sono stata bandita in eterno dal CAA (la Creative Artists Agency, ndr) per aver parlato contro di lui».

Anche l’ex fidanzata di Tarantino (che proprio oggi ha ammesso in un’intervista di sapere abbastanza da poter intervenire), Mira Sorvino, in alcune dichiarazioni riportate da Pagesix, oltre ad essere entrata nel dettaglio dei tentativi di molestie subiti, ha ammesso che il rifiuto ha compromesso irrimediabilmente la sua professione: «Probabilmente hanno contribuito anche altri fattori, ma dopo il mio rifiuto mi sono sentita come congelata e credo che questo sia legato proprio alla mia reazione nei confronti di Harvey».

Stessa sorte per Alice Evans e Rosanna Arquette. La prima, attrice Tv famosa per The Vampire Diaries e Lost, ha ammesso di aver subito le attenzioni di Weinstein in una toilette durante un Festival di Cannes nel 2002. Il suo rifiuto, come riportato dal Dailymail, è costato la parte al suo fidanzato Ioan Gruffudd (ora sono sposati), che stava appunto aspettando la risposta per un ruolo, oltre ad averle impedito di proporsi per altre produzioni, compromettendo la sua carriera.

L’Arquette invece ha ammesso, come riportato dal Newyorker, «Alle sue proposte ho risposto: “Non sono quel tipo di ragazza” e sono convinta di aver perso una parte per questo, oltre ad avermi reso la vita molto difficile per diversi anni». L’attrice ha anche ammesso che il suo silenzio ha purtroppo contribuito ad accrescere il potere di Weinstein nel corso degli anni: «Quell’uomo fa di tutto per screditare le persone e metterle a tacere e per danneggiarle, ecco come si comporta».

Nel 2012 invece la popstar Lana Del Rey pare abbia dedicato il testo del suo brano Cola proprio ad Harvey Weinstein. Sempre come riportato da Pagesix, le parole della canzone erano un chiaro riferimento al producer e alle sue abitudini, tanto che inizialmente ne veniva anche citato il nome, fino a quando l’uomo ha chiesto esplicitamente che venisse modificato (ve ne riportiamo uno stralcio qui di seguito).

“I got a taste for men who are older. It’s always been, so it’s no surprise…

Harvey’s in the sky with diamonds and he’s making me crazy. All he wants to do is party with his pretty baby…

La Del Rey ha acconsentito. Nel 2014 ha firmato un brano per la colonna sonora di Big Eyes, film prodotto dalla Weinstein Company.

Foto: © Getty

 

 

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