Scarlett Johansson ha fatto causa a una finta versione di stessa: l’attrice ha infatti citato in giudizio un’app che in uno spot pubblicitario l’ha replicata senza consenso, riproducendone le fattezze attraverso un’intelligenza artificiale. 

Lo spot, della durata di 22 secondi, era stato postato sul social network X dal profilo dell’App Lisa AI: 90’s Yearbook & Avatar, finalizzata a dare vita a questo tipo di operazioni di “clonazione”.

La star di Match Point di Woody Allen e interprete di Black Widow nel Marvel Cinematic Universe ha però scelto di adire le vie legali per lo sfruttamento indebito della sua immagine a finalità commerciali e di lucro.

“Non prendiamo queste cose alla leggera e affronteremo il problema con tutti gli strumenti legali a nostra disposizione“, ha detto a Variety Kevin Yorn, l’avvocato dell’attrice, che muovendosi tempestivamente ha anche fatto sì che lo spot venisse ritirato dalla circolazione. L’attrice, in passato, si era espressa duramente anche contro l’utilizzo indiscriminato della sua immagine finalizzato a produrre filmati a carattere pornografico, i cosiddetti deepfake. 

La regolamentazione più stringente delle intelligenze artificiali, lo ricordiamo, è uno dei punti chiari dello sciopero degli attori che sta paralizzando Hollywood e delle negoziazioni che si sono tradotte, per il momento, in un duro braccio di ferro tra il sindacato degli interpreti hollywoodiani SAG-AFTRA da un lato e studios e produttori dall’altro. 

Lo scorso ottobre la WGA ha ratificato il contratto triennale che ha messo fine al secondo sciopero più lungo della storia del sindacato degli sceneggiatori, mentre su quello degli attori, al momento, permane lo stallo.

Foto: Getty (Dia Dipasupil/Getty Images)

Fonte: Variety

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