Il rapporto tra Scarlett Johansson e il web non è certo dei migliori. Non solo nel 2011 l’attrice è stata vittima di un hacker che le aveva rubato delle foto private in cui appariva nuda, diffondendole in seguito su internet, ma deve anche fare anche i conti con la piaga dei deepfake, ovvero filmati realizzati tramite degli appositi software che consentono di sovrapporre la faccia di una persona a quella di un’altra, permettendo così – in sostanza – di sostituire il volto della protagonista di un film hard con quello di Scarlett Johansson. Una pratica decisamente svilente che viola l’immagine e la dignità delle star (e di qualsiasi altra vittima), alla quale – tuttavia – secondo l’attrice è praticamente inutile tentare di opporsi.
In una recente intervista con il Washington Post, Scarlett Johansson ha infatti rivelato di essersi arresa a questa piaga, dopo anni e anni di battaglie che non hanno dato i risultati sperati:
«Chiaramente la cosa non mi crea così tanti problemi perché la gente sa che non sono realmente io quella nei porno, per quanto la cosa sia umiliante. Penso che sia inutile iniziare delle battaglie legali, soprattutto perché internet è un grande e oscuro wormhole che si nutre di sé stesso. Purtroppo nel dark web esistono cose ancora più disturbanti di questa. Penso che spetti a ciascun individuo decidere di combattere per la tutela della propria immagine, chiedendo i danni etc.
Inoltre, ogni nazione ha le sue leggi riguardo i diritti sull’immagine di una persona, quindi potresti anche riuscire a far chiudere dei siti negli Stati Uniti che usano la tua faccia, ma magari in Germania esistono regole diverse. Magari il copyright della tua immagine non è valido oltre oceano. Purtroppo si tratta di una strada che ho già percorso tante volte. Cercare di proteggere te stessa da internet e dalle sue depravazioni è una causa persa. Persone vulnerabili come le donne, i bambini e i più anziani devono fare uno sforzo in più per proteggere le proprie identità sul web e i propri contenuti personali. Internet è un altro posto in cui il sesso vende e le persone vulnerabili diventano delle prede. Dove qualsiasi hacker di basso livello può riuscire a rubarti la password e l’identità. Niente può impedire a qualcuno di ritagliare la mia faccia o quella di chiunque altro e incollarla sul corpo di un’altra persona facendo sembrare la cosa realistica e desiderabile. Fondamentalmente non ci sono regole su internet perchè è un abisso che rimane virtualmente senza leggi.»
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