Federico Zampaglione torna dietro la macchina da presa con Tulpa, il suo secondo horror dopo Shadow, e la sua terza regia contando anche Nero Bifamiliare. Il film, di cui vi abbiamo mostrato il trailer vietato ai minori, uscirà nelle sale italiane il prossimo 20 giugno, e vede protagonista Claudia Gerini, moglie del regista. Nella pellicola, l’attrice romana veste i panni di Lisa Boeri, una donna in carriera che rimane coinvolta in una serie di omicidi legati al sexy club Tulpa, di cui è assidua frequentatrice. Oltre alla Gerini, nel cast figurano anche Michele Placido, Nuot Arquint, Michela Cescon e Ivan Franek. Il nostro blogger Gianluigi Perrone – sceneggiatore e produttore che conosce Zampaglione da molti anni – lo ha intervistato per Bestmovie.it.
Ormai sei al tuo terzo film, e le tinte si fanno sempre più forti. I tuoi fan della prima ora si sono abituati a questa tua nuova identità?
Federico Zampaglione: «Credo che ormai si siano adattati al fatto che io sia bipolare. Nel futuro, sempre se farò ancora film, inserirò del romanticismo nel mio cinema cupo e estremo, e degli elementi inquietanti nella mia musica… Così mettiamo tutti d’accordo!»
Nero Bifamiliare era un film produttivamente italiano, Shadow un film prettamente internazionale. Tulpa sembra essere una via di mezzo. Quasi quello che si usa dire “un film italiano che non sembra un film italiano”. Che ne pensi?
FZ: «Tulpa è un giallo all’italiana, si respira quell’aria folle e irriverente che solo qui possiamo generare. Credo che sia la sua inquietante italianità a fargli girare il mondo così tanto».
Una cosa veramente azzeccata e moderna è l’ambientazione nel mondo della finanza, il vero male di oggi. Come mai hai scelto di esplorare questo mondo e cosa ne pensi sinceramente della situazione culturale ed economica del paese?
FZ: «Il paese è nei guai, gestito da comici, pagliacci e mascalzoni. Guardare un telegiornale provoca ormai l’orticaria e attacchi di panico. Il mondo della finanza, popolato dai suoi cannibali, è il pinnacolo dell’orrore e quindi un buon punto di partenza per un film che deve mettere addosso i brividi».
Tulpa è il classico giallo all’italiana, ma riletto in chiave personale. Ormai ti avranno chiesto tutti di Argento e della sua influenza. Vogliamo parlare anche di Sergio Martino e del filone in generale? C’è qualche titolo che ti piace in particolare? Secondo te come mai sono venuti fuori tutti questi omaggi al giallo, ultimamente?
FZ: «In giro per il mondo si omaggia il nostro giallo senza averne davvero compreso l’essenza. Questi omaggi sono ottimi visivamente ma molto cerebrali. Il giallo italiano era viscerale, sporco, deforme, scellerato, perfido e sexy. Nessuno può competere con la nostra follia e visionarietà. Gli italiano fanno le cose di pancia, non di testa. Argento, Martino, il grande esteta del dolore Lucio Fulci e la famiglia Bava fanno tutti parte del mio background».
Il sesso è una componente molto importante nel film, anzi è la componente fondamentale. Se dovessi dire che il film dà un suggerimento su come vivere la propria sessualità, quale sarebbe la risposta?
FZ: «Vivi e ama come senti di farlo, nessuno deve giudicarti nel tuo letto e chi lo fa ha certamente seri problemi con la propria sessualità».
Come è stato dirigere Claudia? Da molto tempo voleva cimentarsi in un ruolo così intenso ed è stata un’attrice molto generosa…
FZ: «Claudia ha il cinema nel sangue, quando sente la parola “azione” diventa un tutt’uno con il suo personaggio e se le chiedi di buttarsi nel vuoto per il film, sai che ti seguirà. È questo che fa di lei una delle migliori attrici del nostro tempo».
Come è stata la percezione del film all’estero? Sei soddisfatto di come sono andate le cose?
FZ: «Si, sono molto soddisfatto. Il film è stato amato e odiato scatenando polemiche e discussioni, ma di certo non sta passando inosservato».
Ci racconti un aneddoto divertente avvenuto durante le riprese?
FZ: «Giravamo una scena in auto con Placido e Claudia che parlavano. Il fonico per registrare meglio l’audio si era fatto chiudere nel cofano. Qualcuno per strada ha visto la cosa e ha chiamato la polizia, pensando a un sequestro. Cinque minuti dopo eravamo circondati da decine di auto con poliziotti a mitra spiegati. Abbiamo fatto scendere Placido e i poliziotti per un attimo si sono trovati faccia a faccia con il commissario Cattanei!».
Stai pensando a qualche altro progetto prossimamente? Continuerai con l’horror o magari qualcosa di diverso?
FZ: «Se Dio vorrà, continuerò con i film neri che amo tanto. Non dipende da me, ma da ciò che per me è stato deciso dall’alto».
Ci consigli un film horror visto di recente?
FZ: «Il nuovo film di James Wan, L’evocazione, un film sulla solita casa infestata dai fantasmi, ma che diverte da morire e garantisce decine di salti e brividi».