Se avete amato Joker dovete assolutamente vedere l’ultimo episodio di The Penguin
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Se avete amato Joker dovete assolutamente vedere l’ultimo episodio di The Penguin

C'è un filo sottile che collega il film di Todd Phillips del 2019 e la serie spin-off di The Batman. E no, non è solo l'Arkham Asylum

Se avete amato Joker dovete assolutamente vedere l’ultimo episodio di The Penguin

C'è un filo sottile che collega il film di Todd Phillips del 2019 e la serie spin-off di The Batman. E no, non è solo l'Arkham Asylum

cosa unisce joker e the penguin

Un po’ a sorpresa, la serie The Penguin si sta rivelando davvero un aggiunta di pregio all’universo DC. Pur non facendo parte del nuovo corso voluto da James Gunn e Peter Safran, lo spin-off di The Batman sta offrendo al pubblico un ottimo crime drama, ambientato in una Gotham sporca e pericolosa, simile a quella vista in Joker. I due universi sono narrativamente diversi, ma c’è un aspetto fondamentale che li collega.

ATTENZIONE: contiene spoiler sul quarto episodio di The Penguin

Non parliamo solo dell’ambientazione: certo, ci sono Gotham, l’Arkham Asylum e diversi altri nomi già noti ai fan di Batman e compagnia, ma di una questione di approccio reso ancora più chiaro dal quarto episodio di The Penguin, che sta ottenendo un punteggio clamoroso di 9.5 su IMDb. La puntata, dal titolo Cent’anni, ci racconta tramite flashback la storia di Sofia Falcone (Cristin Milioti), personaggio che finora abbiamo conosciuto tramite gli altri e le voci sul suo conto. Ha scontato una lunga condanna per l’omicidio di diverse donne, al punto da meritarsi il nickname di L’Impiccato (Hangman).

La verità era però molto diversa: a compiere quegli omicidi sarebbe stato il padre, Carmine Falcone, interpretato da John Turturro nel film The Batman e da Mark Strong invece nella serie che sta uscendo settimanalmente in esclusiva su Sky e in streaming su Now per l’Italia. Quando Sofia gli rivela di aver parlato con una giornalista a proposito della morte di quelle donne e gli confessa anche i dubbi che nutre circa le vere circostanze della morte di sua madre, trovata appunto impiccata, il boss non esita a farla arrestare e internare ad Arkham.

Qui, viene sottoposta a violenza e torture da parte non solo di altri detenuti, ma anche del personale medico. Lo psichiatra dell’istituto cerca di spingerla a mostrare un’attitudine violenta per garantirle una lunga condanna, ricorrendo anche a diverse e brutali sedute di elettroshock. Alla fine, ottiene l’effetto desiderato: Sofia picchia selvaggiamente Magpie, altro personaggio che i fan DC certamente avranno sicuramente riconosciuto, e da lì inizia a diventare quella fredda e spietata erede dell’impero criminale che abbiamo visto negli altri episodi.

Ecco, sotto questo aspetto The Penguin condivide molto con Joker. In entrambi i casi, i protagonisti non vengono presi subito nel pieno della loro follia omicida, ma sono semplicemente persone rotte, spezzate da traumi (gli abusi per Arthur Fleck, la morte della madre per Sofia Falcone) ed è solo quando viene scaricato su di loro ulteriore dolore e sofferenza, sempre sotto forma di ingiustizie e violenza, che iniziano a “contrattaccare” e cedere a quello stesso lato che tentavano di reprimere. È, stringi stringi, lo stesso comportamento mostrato da animali che diventano “cattivi” se conoscono solo cattiveria, un modo non tanto per giustificare le loro azioni ma per capirne l’innesco, dal punto di vista più umano ed empatico possibile.

Arthur Fleck, prima di uccidere tutte quelle persone nel film del 2019 del quale è uscito da poco nelle sale il sequel Folie à Deux, era una persona gravemente disturbata ma tutto sommato innocua (come dimostrato da varie scene), così come Sofia Falcone era una ragazza innocente e dedita al volontariato quando è stata ingiustamente rinchiusa ad Arkham e torturata. La loro violenza è il frutto di quello che hanno subito e per questo le due storie e i due archi sono sovrapponibili.

The Penguin, così come The Batman, non fa parte dello stesso universo narrativo di Joker ed entrambi sono stati relegati nel cosiddetto DC Elseworlds, ma sotto questo punto di vista le opere di Matt Reeves e Todd Phillips si stanno parlando molto chiaramente.

Voi cosa ne pensate? Avete colto queste similitudini? Diteci la vostra, come sempre, nei commenti.

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Foto: HBO/Warner Bros.

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