Se avete amato The Substance, allora questo horror sottovalutato dovrà essere la vostra prossima visione
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Se avete amato The Substance, allora questo horror sottovalutato dovrà essere la vostra prossima visione

Il film porta l'orrore fisico a un livello superiore, non solo grazie agli effetti speciali, ma anche grazie alla sua potente metafora sulla sofferenza delle vittime di violenza

Se avete amato The Substance, allora questo horror sottovalutato dovrà essere la vostra prossima visione

Il film porta l'orrore fisico a un livello superiore, non solo grazie agli effetti speciali, ma anche grazie alla sua potente metafora sulla sofferenza delle vittime di violenza

Frame dal body horror Antibirth

Nel panorama dell’horror, pochi sottogeneri sono così viscerali e inquietanti come il body horror che, nel 2024, è entrato in una nuova golden age con The Substance di Coralie Fargeat. Si tratta di quei film che, in modo creativo, manipolano il corpo umano, spingendolo ai suoi limiti (a volte letteralmente) e facendo provare allo spettatore una sensazione di disagio mentre immagina le sofferenze dei protagonisti. Tra i tanti film innovativi di questo sottogenere, Antibirth di Danny Perez spicca per il suo umorismo nero e per il modo sconvolgente in cui affronta temi profondi e disturbanti. La protagonista, Lou (interpretata da una Natasha Lyonne straordinariamente in forma), è una party girl che, dopo aver passato una notte di eccessi, scopre di essere incinta.

Questa scoperta è già di per sé inquietante, ma diventa ancora più angosciante quando Lou inizia a vedere il suo corpo deteriorarsi, misteriose figure la seguono e, con il tempo, realizza che quella gravidanza potrebbe ucciderla. Il film unisce il body horror viscerale a una satira dark e affronta temi come il consenso e il trauma fisico ed emotivo legato alla violenza sessuale. Il cambiamento che Lou subisce diventa una metafora tangibile del dolore che le vittime di abusi devono affrontare ogni giorno. La performance di Lyonne, unita agli effetti speciali disgustosi, merita più attenzione di quella che ha ricevuto finora.

Lou è una persona che sembra non preoccuparsi di nulla, se non di divertirsi: passa il tempo a fare festa con la sua amica Sadie (Chloë Sevigny), ignorando tutto ciò che accade intorno a lei, come le sparizioni di donne e il comportamento inquietante del ragazzo di Sadie, Gabriel (Mark Webber), fino a quando non si rende conto di essere incinta. Da quel momento, il film sfocia in un orrore fisico disgustoso, con Lou che vive una gravidanza surreale, segnata da cambiamenti corporei e una nascita mostruosa che è sia simbolica che letterale.

Antibirth esplora anche le dinamiche di potere e abuso, in particolare attraverso i personaggi di Sadie e Gabriel: il film, pur non dichiarando esplicitamente il tema, attinge da storie di violenza sessuale, mostrando come il trauma si manifesti nel corpo e nella psiche delle vittime. Nonostante alcuni momenti di comicità che a volte rischiano di sminuire la gravità del tema trattato, Antibirth riesce a far comprendere, con grande efficacia, quanto possa essere devastante perdere il controllo del proprio corpo a causa di un abuso. Il film porta l’horror fisico a un livello superiore, non solo grazie agli effetti speciali, ma anche grazie alla sua potente metafora sulla sofferenza delle vittime di violenza.

In conclusione, Antibirth è un film straordinariamente disturbante che, con la sua originale combinazione di body horror e critica sociale, offre una visione unica dell’orrore. La performance di Natasha Lyonne è una delle più intense della sua carriera, e il film merita sicuramente di essere visto da chi apprezza un cinema che, oltre a spaventare, sa anche suscitare riflessioni profonde.

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Fonte: Collider

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