È passato quasi un anno dall’uscita dell’ultimo fenomeno originale Netflix, ma molti spettatori non sono ancora riusciti a dimenticare Baby Reindeer. Disturbante e avvincente, la serie è basata sulla storia vera dell’autore Richard Gadd (che ha scatenato anche una articolata controversia legale), perseguitato per ben sei anni da una stalker, chiamata con il nome fittizio di Martha.
Lo show Netflix è stato lodato soprattutto per essere riuscito a tratteggiare tutte le sfumature della dinamica tra vittima e carnefice: «Lo stalking in televisione tende a essere molto eccitante: alcune produzioni lo rendono sexy. Ma in realtà è una malattia mentale. Volevo mostrare le sue diverse fasi, esplorando caratteristiche umane mai viste in Tv», ha dichiarato Gadd nelle interviste che accompagnavano l’uscita.
Oltre a Baby Reindeer, esistono molti film e prodotti multimediali sul tema dello stalking. Una serie in particolare, però, porta lo spettatore non tanto nella mente della vittima, ma in quella del carnefice. Se anche voi vi siete chiesti cosa passasse per la mente al personaggio di Martha e come sia possibile che la mente umana possa perdersi in tali morbose ossessioni, la docuserie che fa per voi è I Am A Stalker, un true crime britannico del 2022 disponibile sempre su Netflix.
La modalità di narrazione è quella dell’intervista: in ogni episodio, la produzione incontra un condannato per stalking che racconta la serie di eventi che lo hanno condotto dietro le sbarre del carcere. Ognuno degli otto episodi si concentra su un tema diverso, delineando ad esempio i pattern di comportamento, le cosiddette red flag a cui fare attenzione o le tendenze ossessive. La docuserie alterna infine il racconto dei criminali a quello delle vittime/sopravvissute, dei loro amici e familiari e degli agenti di polizia che si sono occupati di seguire i casi.
In diverse di queste storie realmente accadute è possibile ritrovare elementi analoghi a quelli di Baby Reindeer; ad esempio nel terzo episodio si racconta la storia di David McGee che, dopo essere stato lasciato dalla fidanzata Charmeka, per tre mesi l’ha seguita ovunque andasse, ha vandalizzato la sua casa e l’ha tormentata con telefonate e messaggi a tutte le ore, esattamente come Martha.
Se vi è piaciuto lo show di Richard Gadd, insomma, I Am A Stalker è un true crime disturbante ma informativo, che fornisce un punto di vista unico su questo fenomeno criminale in crescita, consentendo agli spettatori da una parte di comprendere maggiormente la psicologia dei carnefici, dall’altra di individuare quali sono i segnali da cogliere prima che sia troppo tardi.
Fonte: Collider
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