Tra gli horror che hanno sorpreso e conquistato il pubblico negli ultimi anni, va per forza di cose citato anche Midsommar – Il villaggio dei dannati. Secondo film diretto da Ari Aster dopo Hereditary, ha sorpreso per la sua ambientazione alla luce del sole, meno invece per quanto riguarda lo sviluppo della trama e per un motivo ben preciso: c’è un altro film che ha palesemente ispirato il regista (pronto a tornare al cinema con Eddington), che dovete assolutamente recuperare se non lo avete già visto.
Il film che ha contribuito in modo determinante alla sua realizzazione e al suo successo è The Wicker Man, un cult del cinema horror del 1973, diretto da Robin Hardy. Sebbene i due film siano separati da quasi mezzo secolo, le similitudini tra loro sono evidenti, tanto che Midsommar sembra quasi un omaggio moderno a quel titolo, tratto dal romanzo Ritual (1967) di David Pinner.
Entrambi i film condividono l’ambientazione di una comunità rurale isolata che segue rituali pagani, lontana dalla civiltà. In The Wicker Man, un poliziotto di Edimburgo, Neil Howie, si reca su un’isola remota, Summerisle, per indagare sulla scomparsa di una ragazza. Quello che scopre è un villaggio che vive secondo antiche tradizioni pagane, tra danze rituali, sacrifici e una religiosità che sembra più vicina alla natura che a qualsiasi credo organizzato. La struttura narrativa di Midsommar è simile: un gruppo di amici, tra cui Dani Ardor (Florence Pugh), si reca in Svezia per partecipare a un festival che si rivelerà essere tutt’altro che un semplice ritrovo culturale. Come in The Wicker Man, il loro incontro con la comunità locale sarà segnato da misteri inquietanti, simboli pagani e cerimonie che sfociano in un climax terrificante.
La luce solare è un altro elemento che lega i due film. Entrambi si svolgono per lo più durante il giorno e questo è un aspetto fondamentale: la bellezza e la serenità del paesaggio contrastano con l’oscurità che si cela dietro le tradizioni di questi villaggi isolati. In The Wicker Man, l’incantesimo inquietante delle lunghe giornate estive sull’isola è palpabile, crea una distinta sensazione di claustrofobia, anche se l’ambiente sembra inizialmente tranquillo. In Midsommar, Ari Aster riprende e amplifica questo concetto, facendo sì che l’orrore emerga in pieno giorno, sfruttando la luce solare per creare una distorsione della realtà che rende ancora più perturbante il tutto.
A livello tematico, entrambi i film esplorano inoltre il conflitto tra razionalità e superstizione, tra il mondo moderno e quello arcaico. The Wicker Man è noto per la sua critica alla società contemporanea e al suo rifiuto dei legami spirituali e naturali. Il protagonista del film del 1973 – del quale è stato realizzato anche un remake nel 2006 dal titolo Il Prescelto, con con Nicolas Cage e Ellen Burstyn – è un uomo di fede cristiana che non riesce a comprendere e accettare le credenze dei suoi aguzzini. In Midsommar, la protagonista Dani affronta un percorso simile, cercando di fare i conti con un trauma personale e con una cultura che sembra assurda e pericolosa, ma che, nel suo piccolo, le offre una forma di appartenenza e salvezza. Entrambi i protagonisti si trovano intrappolati in un mondo che sfida i loro valori e, in entrambi i casi, l’esito finale è tragico e spiazzante.
Infine, c’è un elemento simbolico che lega profondamente i due film: il sacrificio. In The Wicker Man, il sacrificio umano è il fulcro del finale, con il celebre “Wicker Man”, una struttura di legno gigantesca che simboleggia la potenza del culto pagano. In Midsommar, il sacrificio si fa altrettanto centrale, ma lo vediamo emergere attraverso rituali diversi, anche se altrettanto macabri e simbolici.
In definitiva, se Midsommar vi ha colpito, oltre a poterlo riveder in streaming dovreste anche recuperare il suo ideale predecessore. Non solo per il suo impatto estetico e narrativo, ma anche per capire come un film del 1973 abbia influenzato in modo profondo il cinema horror contemporaneo, dando vita a un sottogenere che mescola il folclore, la psicologia e l’orrore viscerale in modo indimenticabile.
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