Ci sono persone con cui il tempo sembra essere più clemente. Persone cui il passare degli anni non lascia addosso solo rughe e capelli bianchi, bensì concede loro di conservare una carica di fascino che pare davvero inestinguibile. Una di queste è senz’altro Sean Connery, che oggi, a 80 anni tondi tondi non perde ancora il suo carisma.
Difficile credere che questo fiero scozzese doc (uno dei suoi tatuaggi proclama “Scotland forever”) che ha conquistato un ruolo di primo piano nel panorama cinematografico mondiale abbia alle spalle origini umilissime e un lungo elenco degli impieghi più svariati.
Non tutti sapranno innanzitutto che il suo vero nome è Thomas Sean Connery, nato il 25 agosto 1930 a Edinburgo da un camionista e una cameriera, che decise di portare in qualche modo sempre con sè tatuandosi sul braccio la scritta “Mom and Dad”.
Prima di scoprire il suo talento di attore Sean si cimentò nelle attività più disparate: si arruolò nella Royal Navy, fece il bagnino, il muratore, il lavapiatti, la guardia del corpo, il modello e persino il verniciatore di bare. Fu all’inizio degli anni cinquanta che Connery trovò quella che sarebbe stata la sua strada, iniziando a calcare i palcoscenici prima come tuttofare, poi come comparsa e infine come attore. Nel 1951 prese parte al musical South Pacific, e grazie al fisico slanciato ed atletico (è alto 1,88 metri) e al suo fascino, Sean Connery conquistò il terzo gradino del podio al concorso di Mister Universo (1953), in cui rappresentava la Scozia.
Il concorso divenne così la sua porta d’ingresso al mondo dello spettacolo, dove partecipò a produzioni televisive e cinematografiche che gli aprirono la strada del successo fino alla svolta decisiva, quando, nel 1962, fu scelto da Albert R. Broccoli e Harry Saltzman per interpretare sul grande schermo James Bond, il celebre agente segreto protagonista dei romanzi di Ian Fleming.
La parte risultò calzargli a pennello tanto che restò sua per altre sei pellicole (compresa una fuori serie) e ancora oggi resta indelebilmente legata alla sua immagine.
Il passo successivo fu quello di potersi smarcare dal personaggio di 007. Operazione che riuscì perfettamente grazie alla sua collaborazione con registi del calibro di Sidney Lumet, Alfred Hitchcock e John Huston.
Per citare alcuni dei titoli più celebri: Marnie (1964), il film del “maestro del brivido” in cui Connery affianca Tippi Hedren, L’uomo che volle farsi re, in cui invece fa coppia con Michael Caine e l’indimenticato Robin e Marian (1976) in cui veste i panni del leggendario fuorilegge Robin Hood.
Negli anni ’80 fu la volta della saga epica di Highlander – l’ultimo immortale (1986) e de Il nome della rosa (1986) di Jean Jacques Annaud, in cui Connery si calò nei panni del monaco Guglielmo da Baskerville, e de Gli intoccabili (1987) di Brian De Palma, che gli valse un premio Oscar e un Golden Globe come “miglior attore non protagonista” grazie al ruolo del poliziotto Jimmy Malone.
Oltre a quello di 007 è un altro il ruolo a essergli rimasto appiccicato addosso più degli altri: quello del padre di Harrison Ford nel terzo capitolo della serie di Indiana Jones, che l’attore però il non ha voluto in nessun modo tornare a coprire nella quarta pellicola Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, realizzata a quasi 20 anni dall’ultima, e per la quale l’attore non ha ritenuto valesse la pena abbandonare gli agi della pensione.
Negli anni ’90 lo ricordiamo nel ruolo del comandante di un sottomarino russo in Caccia a Ottobre Rosso di John McTiernan e in quelli di re Artù ne Il primo cavaliere, con Richard Gere e Julia Ormond.
Le sue ultime interpretazioni prima dell’uscita di scena sono state quelle per Entrapment (1999), in cui era il ladro complice di Catherine Zeta-Jones, Scoprendo Forrester (2001) da lui prodotto, come anche il cine comic La leggenda degli uomini straordinari (2003) che non ebbe il successo dei precedenti film e per questo chiude (per ora…) la sua carriera cinematografica.
Unica concessione fatta negli ultimi anni è stato il doppiaggio del cortometraggio Sir Billi The Vet, prodotto dalla tv scozzese e in cui presta la voce a un eccentrico veterinaio che lavora in un remoto villaggio scozzese.
Sul fronte della sua vita privata Connery è sempre stato molto riservato. Si è sposato due volte: nel 1962 con l’attrice Diane Cilento, dalla quale ha avuto un figlio, Jason, anch’egli attore, e nel 1985 con la pittrice Micheline Roquebrune, sua compagna attuale. E proprio insieme a lei e ai suoi amici più intimi trascorrerà la giornata di oggi spegnendo le sue ottanta candeline in una villa affittata vicino casa sua a Nassau, alle Bahamas. Alla festa a intrattenere gli ospiti ci saranno i Bowfire, il famoso gruppo di violinisti specializzato in musica celtica e molto amato dall’attore.
Chissà se come ha già fatto molte volte in passato Connery si presenterà anche alla sua festa nel tradizionale kilt…
Happy birthday!
(Foto Kikapress)