La fila davanti il cinema Adriano di Roma inizia già alle prime luci dell’alba. Sul red carpet in allestimento arrivano le prime fan, giunte nella Città eterna da ogni parte d’Italia, con un unico obiettivo, strappare una foto o un autografo alle loro beniamine. Protagoniste di un film borderline, tra la denuncia e l’esaltazione delle famose “vacanze di primavera” americane, Selena Gomez, Vanessa Hudgens e Ashley Benson si allontanano molto dai ruoli, disneyani e non, che le hanno rese celebri. In conferenza stampa ci hanno raccontano di questa maturazione, in un clima da scolaresca…complice il regista Harmony Korine che fa della goliardia la sua arma di forza, confondendo (volutamente) l’allarme antincendio dell’Hotel come una censura divina o, visto la location, papale! Unica assente del cast Selena Gomez, preda di una brutta influenza, intestinale.
Guarda le star sul red carpet romano
In America lo Spring Break è un rito di passaggio, un modo per accostarsi all’età adulta. Per voi ha rappresentato un rito di passaggio a livello lavorativo?
Rachel Korine: «Non credo che sia un rito di passaggio, è piuttosto il contrario nella società americana, è un non evolversi, un voler rimanere giovani e incoscienti senza alcuna intenzione di maturare».
Harmony Korine: «È un fenomeno tipicamente americano. Gli adolescenti e gli universitari vanno in Florida e a Cancun, spaccano tutto, ci pisciano sopra, leccano bruciano, fanno di tutto poi dopo una settimana tornano a casa e fanno finta di niente. È senz’altro un rito di passaggio e transizione dall’età adolescenziale a quella adulta».
Vanessa Hudgens: «Ho letto la sceneggiatura e ho trovato il film davvero emozionante. Harmony è un regista fantastico, ed è stata un’occasione rara e importante quella di poter lavorare con lui e James Franco. A me piace recitare, trasformarmi, cercare di imparare anche cose nuove di me stessa attraverso i film».
Ashley Benson: «Io ho fatto televisione negli ultimi sei anni, questa è stata una transizione a tutti gli effetti, con il passaggio al mondo del cinema. È stata una grande opportunità e ho imparato molto come attrice. Spero che questo rappresenti il primo passaggio verso una carriera cinematografica».
Quanto volevi toglierli di dosso l’immagine della “Disney Girl”? E qual è il segreto della vita per te? È essere una brava ragazza?
Vanessa Hudgens: «Il segreto secondo me è fare quello che vuoi, quello che si ama fare, e metterci passione. Non volevo sconvolgere niente o nessuno, cercavo solo di crescere interpretando questo film. I film Disney che ho fatto, ormai sei anni fa, li ho amati, e ho amato quello che loro hanno fatto a me, ma come dicevo risalgono a un po’ di tempo fa. Con Spring Breakers ho avuto l’occasione di crescere e di interpretare un nuovo personaggio».
In Pretty Little Liars interpreti un’adolescente che cerca di trovare chi ha ucciso la sua amica, mentre qui sei tu la criminale. Come sei riuscita a interpretare un ruolo così lontano dalla tua vita? E come si lavora, e che tipo di sinergia si crea sul set, con tre coetanee?
Ashley Benson: «Nella serie televisiva interpreto più o meno lo stesso personaggio che interpreto da molto tempo, e in questo senso mi è piaciuto cambiare in questo film. Ho sempre voluto fare un film più dark, sul filo del rasoio e qui ho avuto la possibilità di lavorare su questo insieme alle ragazze. Per quanto riguarda l’energia sul set, nonostante le ore di lavoro, cantavamo, scherzavamo e ballavamo e anche Harmony ballava con noi! Era diventata una ragazza a tutti gli effetti. Eravamo tutti molto concentrati, esattamente come ora!».
Come ha lavorato sul colore? E ha una scena che ha tagliato a cui teneva particolarmente?
Harmony Korine: «C’è una scena che mi piaceva molto, in cui rapinano un tizio sulla spiaggia e mentre lo rapinano gli fanno tirar giù i pantaloni e lui ha un’erezione e loro commentano la bellezza del suo organo maschile! Ma era troppo lunga e ho dovuto tagliarla! Il colore nel film era molto importante, volevo fare un pop poem, volevo dare l’idea delle caramelle liquide, della confettura liquida, di poter toccare le superficie, cioè il residuo di patologia di queste persone».
Ha influito nella tua scelta la partecipazione al film di Selena?
Vanessa Hudgens: «In realtà Selena non c’era all’inizio quando sono entrata nel cast, c’era solo James Franco, e sicuramente questo ha influenzato la mia decisione. Sono una sua grande fan, dai progetti che ha fatto è facile intuire come sia in grado di trasformarsi come attore poliedrico».
Il suo film ha uno stile ben preciso, ma perché la scelta di reiterare alcune scene?
Harmony Korine: «Non volevo assolutamente ripetere una narrativa tradizionale e lineare ma volevo un racconto liquido fatto di narrazioni e visioni in loop, con musica pop o elettronica, creando così un poema pop non lineare. Le scene sono brevi istanti che arrivano, cadono si ripetono e poi si disintegrano, questi sono le mie immagini nel film e il mio stile narrativo».
Come presenterete il film ai vostri fan?
Vanessa Hudgens: «Devo dire che i fan usciranno dalle sale sentendosi più forti. È raro vedere un film con quattro donne indipendenti, che reggono un film sulla dissoluzione, una sorta di Scarface moderno. Il film ti tocca a livello fisico, sono sicura che li sconvolgerà!».
Ashley Benson: «I fan saranno sicuramente emozionati di vederci in una veste diversa, e soprattutto vedere quello che siamo in grado di fare a livello di recitazione. Vedranno dei personaggi più immaturi, qualcosa di molto diverso da quello che abbiamo sempre fatto».
Come descrivereste il film con un solo aggettivo?
Rachel Korine: «Quando vedo questo film penso a “bello”, perché Harmony ha tirato fuori dal nulla tutto questo».
Vanessa Hudgens: «Emozionante».
Ashley Benson: «Sessuale».
Come vi é venuto in mente di cantare “Everytime” di Britney Spears? E sapete come ha preso la notizia Miss Spears?
Harmony Korine: «Amavo la canzone, pensavo che potesse essere perfetta per rappresentare le ragazze nel film e la loro situazione, perché è una ballata pop, bella in superficie, ma che nasconde in se elementi sinistri e patologici. È una canzone che funziona bene per esprimere la violenza. In realtà non so come l’ha presa Britney! ».
Stai facendo scelte coraggiose in tutti i tuoi futuri ruoli, hai dovuto rinunciare alla popolarità per prendere questa strada più indipendente?
Vanessa Hudgens: «L‘unica cosa a cui ho dovuto rinunciare rispetto alle grande produzioni è la paga. Ma si guadagna molto in termini di libertà creativa. Non vedo l’ora di continuare su questa strada e di lavorare con grandi registi».
La scelta di selezionare attrici così note è dipesa dalla sceneggiatura o è nata in fase di casting?
Harmony Korine: «Seleziono l’attrice, o l’attore, che può fare il personaggio e spingerlo al limite estremo. Mi piaceva comunque l’idea che loro rappresentano una certa ideologia pop».
Com’è stato lavorare con James Franco?
Harmony Korine: «James Franco è un maniaco, è divertente lavorare con un maniaco, ed è innegabilmente un grande attore. È una persona che è interessante anche nella vita reale. Già da due anni parlavamo della possibilità di lavorare insieme. Non l’ho mai visto fare un ruolo che esprimesse al massimo il suo potenziale. Così ho scritto il ruolo di Alien, che contiene diversi elementi combinati in un gangster bianco, che nel Sud degli USA che prende atteggiamenti dai gangster di colore».
Avete avuto delle perplessità nel girare alcune scene e al relativo messaggio che il film può trasmettere agli spettatori più giovani? Ashley Benson: «Penso che tutte noi ci sentissimo molto a nostro agio con i nostri personaggi. Non ci siamo mai sentite sotto pressione con il regista e avevamo voglia di spingerci oltre, di lasciarsi andare, fare cose che non avevamo mai fatto prima».
Rachel Korine: «Non so se ho un pubblico più giovane anche io! (ride). La cosa più importante era la fiducia in Harmony e la possibilità di poter trascorre tempo insieme nell’ambiente naturale dello Spring Break, perché lo abbiamo girato proprio durante quel periodo, e questo ci ha dato modo di immergerci di più nei personaggi».
Vanessa Hudgens: «I fan che hanno già visto il film hanno colto il senso dello stesso e la possibilità di imbarcarsi in questa avventura. Piacerà molto a tutti e si divertiranno, e sicuramente questo non è il mio ultimo film! Ne farò altri per un pubblico più giovane».
Questa è stata per voi la vostra prima esperienza di Spring Break, avete nostalgia di non averlo fatto veramente?
Rachel Korine: «Io si! Era una scusa fantastica per comportarsi come una perfetta idiota e farla franca! ».
Foto: Kikapress
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