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Sex and the City, perché Carrie chiama il suo grande amore Mr. Big? E qual è il suo vero nome?

Il personaggio (e il soprannome) sono stati ispirati da un vero flirt dell'autrice Candace Bushnell

Sex and the City, perché Carrie chiama il suo grande amore Mr. Big? E qual è il suo vero nome?

Il personaggio (e il soprannome) sono stati ispirati da un vero flirt dell'autrice Candace Bushnell

Sex and the City

Si tratta di una delle storie d’amore più iconiche della serialità contemporanea… E per molti, Candance Bushnell e Darren Star, gli autori della serie di cult Sex and the City, hanno rovinato generazioni e generazioni di donne, promulgando il mito che una relazione tormentata (per non dire tossica) dopo oltre dieci anni (e una serie infinita di rotture e riavvicinamenti) possa trovare infine un inaspettato, fiabesco lieto fine. E forse, proprio per riportare brutalmente la trama alla realtà, nel 2021 la serie sequel And Just Like That… ha deciso di uccidere fin dal primo episodio il grande amore della protagonista Carrie Bradshaw, interpretata da Sarah Jessica Parker. Ovvero, il mitologico Mr. Big.

L’affascinante uomo d’affari, e love interest della protagonista (nonché alter ego della stessa Candance Bushnell), appare fin dal primo episodio del 1998. E fino all’ultima sequenza dell’ultimissimo episodio, il personaggio interpretato da Chris North non ha avuto altro nome che Mr. Big. Solo alla fine della sesta stagione, presentata nel 2004, vediamo infatti apparire sul display del cellulare di Carrie il nome John. E per conoscere il suo cognome completo, bisognerà attendere fino al primo film spin-off Sex and the City del 2008. Scopriremo così che quell’uomo così sfuggente, diventato marito di Carrie dopo una serie innumerevole di peripezie, compreso un grandioso sposalizio cancellato, risponde al nome di John James Preston. Ma vi siete mai chiesti da dove arriva il soprannome Mr. Big?

La risposta viene fornita (in parte) dalla stessa Carrie Bradshow nel secondo episodio della prima stagione di Sex and the City. Per descrivere quell’affascinante uomo d’affari che sembra continuare a incontrare ovunque, la protagonista spiega: «It was Mr. Big. Major tycoon, major dreamboat… And majorly out of my league» («Era Mr. Big. Grande magnate d’industria, grande casanova e grandemente fuori dalla mia portata»). Nessuno aveva ancora idea del successo internazionale destinato a quella provocatoria nuova serie HBO, e tra gli spettatori certo nessuno aveva ancora idea di quante volte ancora Carrie e Big fossero destinati a incontrarsi, prendersi e lasciarsi. Ma per completare il quadro, dovrà arrivare anche la rivelazione di Candance Bushnell.

Sex and the city è infatti ispirato alla vera vita della scrittrice, prima autrice della famosa rubrica omonima sul The New York Observer, poi ripubblicata per intero nel bestseller che ha ispirato lo show di Darren Star. E se Carrie è l’alter-ego da lei ideato per non descrivere troppo apertamente la propria vita sessuale, anche Mr. Big è ispirato a un personaggio assolutamente reale: Ron Galotti, Vice Presidente della Condé Nast. All’epoca del loro flirt, l’uomo era noto in America per aver lasciato la casa editrice di Vogue, Vanity Fair e GQ e fondare il nuovo magazine Talk, finanziato da Harvey Weinstein (ancora all’apice del proprio impero) e poi clamorosamente fallito dopo soli tre anni. Ma all’epoca delle prime stagioni di Sex and the City, Ron Galotti era ancora l’epitome di un irresistibile, fascinoso uomo di potere

Nella realtà, né la loro storia d’amore né la personale ambizione del tycoon avranno un particolare lieto fine. Anzi, Galotti finirà per vendere perfino il proprio appartamento a Manhattan per ritirarsi a vita privata nel Vermont. Ma anni dopo, Candance Bushnell descriverà così la sua antica e leggendaria crush sul New York Magazine: «Era uno di quei newyorkesi con una grande personalità, ti accorgevi immediatamente di lui non appena metteva piede in una stanza. L’ho chiamato Mr. Big perché era come vedere un grosso uomo adulto in mezzo a un campus di studenti universitari».

E voi cosa ne pensate? Conoscevate questo aneddoto? Fateci conoscere le vostre opinioni, come sempre, nei commenti.

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