Arriva nelle sale Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli, secondo film della Fase 4 del MCU e primo titolo del franchise con protagonista un supereroe di origini asiatiche. Ad interpretarlo è Simu Liu, attore che oltre ad essere già esperto di arti marziali, proviene da una carriera come stuntman: il volto perfetto per portare sul grande schermo l’abile lottatore conosciuto nei fumetti come il Maestro del Kung-Fu. A dirigere l’avventura è Destin Daniel Cretton su una sceneggiatura firmata dallo stesso insieme a David Callaham, coppia che ha collaborato non solo per dar vita all’eroe dei comics, ma anche per mostrare finalmente al pubblico uno dei personaggi più attesi dai tempi di Iron Man 3, il Mandarino.
Come rivelato dallo stesso Kevin Feige, che ha ammesso di lavorare all’introduzione di Shang-Chi da oltre vent’anni, questo nuovo film porterà al cinema dei personaggi fondamentali per il futuro del MCU e avrà anche delle conseguenze importanti su tutto l’Universo dei Marvel Studios. Ragion per cui, prima che andiate al cinema, vi portiamo alla scoperta di qualche dettaglio in più su questo nuovo, potentissimo eroe.
Shang-Chi: chi è l’eroe Marvel
Chiamato, come già detto, Maestro del Kung-Fu, Shang-Chi è un eroe dei fumetti Marvel Comics creato da Steve Englehart, che ne ha firmato i testi, e da Jim Starlin, autore delle illustrazioni. La prima apparizione del personaggio risale al dicembre del 1973, anno in cui esordì su Special Marvel Edition n. 15 divenendone, dopo pochissimo tempo, il protagonista assoluto. Complice il successo, in quello stesso periodo, dei film di arti marziali, l’eroe divenne molto apprezzato tra i lettori, portando la Marvel a ribattezzare la serie a fumetti The Hands of Shang-Chi: Master of Kung Fu. Da quel momento la sua popolarità aumentò e il personaggio continuò a comparire in varie pubblicazioni, come Deadly Hands of Kung Fu – dove le fattezze del suo volto erano ispirate a quelle di Bruce Lee -, la storia one-shot Master of Kung Fu: Bleeding Black, un arco narrativo pubblicato su Journey into Mystery n. 514-516 e altri. Nasce così uno degli eroi asiatici più noti dei fumetti Marvel, pronto a fare la sua comparsa, 48 anni dopo, anche nell’Universo Cinematografico derivato dai comics.
Shang-Chi: quali sono i suoi poteri
Essendo esperto di Kung-Fu, Shang-Chi è ovviamente un maestro nel combattimento corpo a corpo. Grazie alla sua conoscenza delle arti marziali cinesi e alla sua capacità di padroneggiare alla perfezione il ki – termine utilizzato per definire l’energia interiore del corpo umano -, negli scontri a mani nude si è rivelato uno dei lottatori più letali dei fumetti Marvel. Oltre che di forza fisica ed estrema concentrazione, Shang-Chi è dotato anche di riflessi praticamente sovrumani, tanto da essere in grado di schivare i proiettili e deviarli con i suoi bracciali. Nei fumetti, oltre ad apprendere il potere dell’intangibilità di Kitty Pryde, possiede anche una particolare tecnica che gli permette di trasformare i suoi nemici in pietra e di paralizzarli o ucciderli colpendoli in specifici punti di pressione. Sebbene sia un maestro nel combattimento a mani nude, spesso Shang-Chi si serve anche di armi tipicamente adottate nella cultura cinese, come nunchaku, shuriken, sai e katane.
Il Mandarino: chi è il personaggio nel MCU
Chi ha visto Iron Man 3 con Robert Downey Jr. ricorderà che il misterioso personaggio conosciuto con il nome di Mandarino era apparso nel corso della vicenda solo in una versione fittizia, ovvero quella interpretata dal Trevor Slattery di Ben Kingsley, sostanzialmente un attore ed impostore che recitava il ruolo del Mandarino per conto di Aldrich Killian, senza nemmeno conoscerne la vera identità.
A distanza di otto anni, dunque, ci ritroveremo finalmente faccia a faccia con il potentissimo villain dei fumetti?
Nel nuovo film comparirà un personaggio chiamato Wenwu e interpretato da Tony Leung, che viene presentato appunto come Il Mandarino. Di lui sappiamo che nel MCU sarà il padre di Shang-Chi nonché il leader all’organizzazione terroristica dei Dieci Anelli, la stessa che ha addestrato il protagonista in tenera età. Nei fumetti la questione è un po’ più complessa.
Innanzitutto, nella controparte cartacea un personaggio di nome Wenwu non esiste. Il padre di Shang-Chi si chiamava, in origine, Fu Manchu, nome ovviamente ispirato all’omonimo villain creato dallo scrittore britannico Sax Rohmer. Considerato un personaggio problematico e offensivo per via degli stereotipi razzisti nei confronti degli asiatici, è stato sostituito appunto da Wenwu, volto creato appositamente per il grande schermo.
Il Mandarino: chi è nei fumetti e come è legato ad Iron Man
Il personaggio, creato da Stan Lee e Don Heck, esordisce sulle pagine dei comics molto prima di Shang-Chi, precisamente nel febbraio del 1964 in Tales of Suspense n. 50. Si tratta non solo del più grande antagonista del Maestro del Kung-Fu, ma anche del nemico numero uno di Iron Man, contro cui combatte sostanzialmente nella maggior parte delle sue storie a fumetti. Va detto che fu proprio il Mandarino il vero responsabile del rapimento di Tony Stark, avendo ordinato a Wong-Chu di imprigionare il miliardario che, in seguito, riesce a fuggire costruendo la sua primissima armatura.
Per tutta la sua vita il villain si scontra con Iron Man e col tempo riesce ad impadronirsi di molte tecnologie e armi che userà per combattere l’eroe, come ad esempio il teletrasporto o un potentissimo androide di circa 10 metri chiamato Ultimo, che fortunatamente viene sempre sconfitto da Stark. Tra le sue armi più potenti figurano ovviamente i Dieci Anelli, sviluppati a partire dai resti della nave spaziale di Axonn-Karr, esploratore alieno facente parte della potente stirpe dei Makluan, la cui scienza è alla base di molte abilità o tecnologie utilizzate dal Mandarino.
A differenza del film, che li raffigura come bracciali, quelli dei fumetti sono dei veri e propri anelli che il villain indossa alle dita e che sono in grado di conferirgli una potenza inimmaginabile. Ogni anello è associato ad un potere specifico:
- Mignolo sinistro: crea e manipola il ghiaccio
- Anulare sinistro: lancia scariche elettriche
- Medio sinistro: crea illusioni per ingannare i nemici
- Indice sinistro: genera fiamme ed eruzioni solari
- Pollice sinistro: fa crescere le capacità mentali di chi lo indossa consentendogli di sottomettere la volontà dei nemici
- Pollice destro: manipola la materia
- Indice destro: aumenta la forza e la resistenza fisica di chi lo indossa
- Medio destro: rallenta il tempo permettendo a chi lo indossa di muoversi a velocità elevatissime
- Anulare destro: rende invisibili e può lanciare un potente raggio disintegrante
- Mignolo destro: crea e manipola oggetti fatti di energia oscura
Sebbene fossero un’arma in grado di conferire enormi poteri a chiunque li indossasse, col tempo il profondo legame tra il Mandarino e gli Anelli ha fatto sì che solo lui fosse in grado di utilizzarli. In sostanza, sarebbero inutili in altre mani.
Shang-Chi: le controversie
Fu Manchu e gli stereotipi
Come già detto, le origini del Mandarino dei fumetti sono considerate molto problematiche per via del legame con il Fu Manchu dei romanzi di Sax Rohmer, divenuto icona di “asiaticità” stereotipata. E sebbene i Marvel Studios abbiano aggirato la questione portando sullo schermo il personaggio di Wenwu, non tutti hanno gradito la ricomparsa di questo personaggio anche nel MCU.
Il pubblico cinese ritiene che la figura del padre di Shang-Chi nel film sia strettamente connessa a questa maniera ormai superata di mostrare gli asiatici e ha duramente contestato il film. Kevin Feige aveva risposto a questa controversia con le parole che seguono: «È vero che Fu Manchu faceva parte delle storie dei primi fumetti, ma Fu Manchu non è un personaggio Marvel. Non possediamo il personaggio e non lo vogliamo, è stato cambiato nei fumetti molti, molti anni fa e non abbiamo mai avuto intenzione di riproporlo nel film. Fu Manchi non è in Shang-Chi in nessuna maniera o forma».
Come sottolineato da Feige e come detto in precedenza, Fu Manchu è comparso nei fumetti del 1973 ma la licenza per il personaggio creato nel 1912 da Rohmer è stata poi persa, lasciando spazio ad una versione tornata in seguito col nome di Han e, successivamente, di Zheng Zu in Secret Avengers. Il presidente dei Marvel Studios ha aggiunto: «Penso sia importante per le persone sapere e capire questo, e quando vedranno il film ne avranno certamente la prova. Quella era una figura offensiva e non abbiamo mai avuto interesse a mostrare una cosa del genere».
Il logo dei Dieci Anelli
Un’altra polemica legata al film, ma nata ai tempi del primo Iron Man, riguardava invece l’organizzazione terroristica dei Dieci Anelli. In particolare, il logo utilizzato raffigurava due spade all’interno di un cerchio formato a sua volta da dieci cerchi più piccoli, ognuno dei quali contenente dei simboli in alfabeto mongolo. All’epoca, il governo della Mongolia inviò una lettera ai Marvel Studios per contestare l’associazione della propria cultura al gruppo terroristico mostrato nel film, ritenuta altamente offensiva e discriminatoria. Di conseguenza, per il nuovo cinecomic con Simu Liu il logo è stato modificato: ora all’interno dei cerchi compaiono delle parole in lingua cinese.
Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli, ricordiamo, vanta un cast che comprende anche Awkwafina nei panni di Katy, Meng’er Zhang in quelli di Xialing, Fala Chen come Jiang Li, Florian Munteanu nelle vesti di Razor Fist, Michelle Yeoh nel ruolo di Jiang Nan e infine Benedict Wong, che tornerà ad interpretare il suo Wong.
Foto: Marvel Studios
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