C’è molta attesa per i prossimi episodi di Shōgun, la serie evento globale di FX tra le più apprezzate e chiacchierate del momento. Uno degli aspetti che più hanno colpito gli spettatori è sicuramente la ricostruzione storica del Giappone del 1600: ma quanto c’è di vero in ciò che vediamo sullo schermo e quanto invece è inventato?
Shōgun [QUI LA NOSTRA RECENSIONE] è innanzitutto un adattamento originale dell’omonimo libro di James Clavell, pubblicato nel 1975 ed edito in Italia da Bompiani. L’autore attinse liberamente dalla storia del Giappone del 17° secolo per raccontare, in maniera ovviamente romanzata, l’impresa dei primi britannici ad essere sbarcati nel Paese del Sol Levante.
Al centro della serie Disney+ c’è la vicenda di Lord Yoshii Toranaga, che lotta per la sua vita mentre i suoi nemici si coalizzano contro di lui. Il suo destino si intreccia a quello di John Blackthorne, un inglese che porta con sé segreti che potrebbero aiutare Toranaga a ribaltare le sorti del potere, e di Toda Mariko, una misteriosa nobildonna cristiana, ultima di una stirpe caduta in disgrazia.
Il vero Shōgun
La storia vera, invece, comincia con la morte di Toyotomi Hideyoshi, famoso samurai e signore feudale dell’era Sengoku considerato uno dei tre “Grandi Unificatori del Giappone”. Alla sua scomparsa nel 1595, l’uomo stabilì il Consiglio dei cinque reggenti, per governare il Paese fino a che il legittimo erede, suo figlio, non avesse raggiunto la maggiore età. Uno dei membri più importanti di questo organo era Tokugawa Ieyasu, il personaggio storico che Clavell ha rinominato Yoshii Toranaga in Shōgun. Abile stratega e valoroso militare, l’uomo iniziò a cospirare per assumere il potere e diventare nuovo shōgun. Ci riuscì ufficialmente nel 1603, inaugurando lo shogunato Tokugawa dopo aver vinto nella sanguinosa battaglia di Sekigahara tre anni prima.
Chi era John Blackthorne?
Anche il personaggio del navigatore John Blackthorne non è del tutto inventato. Si tratta di una versione fittizia di William Adams, il primo inglese a raggiungere il Giappone esattamente nel 1600. Appena sbarcato, l’uomo venne condotto prigioniero al castello di Osaka, accusato di pirateria dai missionari gesuiti che avevano riconosciuto la sua fede calvinista. La comune ostilità verso i gesuiti fu proprio ciò che spinse il nuovo shōgun a volerlo incontrare di persona. Tokugawa Ieyasu rimase affascinato dalla sua conoscenza del mondo, in particolare del mare e della navigazione: i due strinsero un rapporto di stima e collaborazione, e Adams divenne un consigliere fidato, contribuendo alla creazione di rapporti commerciali con le nazioni protestanti europee e, infine, ricevendo il titolo onorario di samurai. Nella serie, Blackthorne ha sicuramente un peso politico più importante della sua controparte reale, ma molti degli scambi tra lui e Toranaga sono ispirati al carteggio di lettere che i due si scambiavano e alle memorie autobiografiche di Adams.
Chi era Toda Mariko?
Quanto al personaggio di Toda Mariko, la figura storica a cui è ispirata è Hosokawa Gracia, una donna giapponese cristiana che proveniva da una casata nobile, ma guardata con sospetto a causa di un antico tradimento. Si trattava di una figura più unica che rara per il Giappone del 16° secolo: una nobildonna che parlava fluentemente portoghese e latino. Tuttavia, Hosokawa Gracia morì nel 1600, l’anno in cui William Adams approdò sulle coste nipponiche, pertanto i due nella vita reale non si incontrarono mai.
Shōgun, disponibile su Disney+ in Italia, è composta da 10 episodi diffusi con cadenza settimanale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA