Era già stato anticipato nei mesi scorsi quindi non dovrebbe suonare come una sorpresa, ma la battaglia finale tra il Mandarino e Iron Man non è una battaglia qualunque: prendendo ispirazione dal combattimento di massa tra alieni e Avengers nel film di Whedon, qui abbiamo un’immensa battaglia su una petroliera che coinvolge l’intero esercito (geneticamente modificato) del terrorista e una cinquantina almeno (non le abbiamo contate, perdonateci) di armature controllate da Jarvis e dalla mente di Tony Stark. Prendete una tipica battaglia dell’uomo di ferro, moltiplicatela a dismisura e dotate ciascuna armatura di una sua peculiarità e abilità speciale: il risultato è un balletto di carne e metallo, un’orgia robotica che lascia a bocca aperta e finisce, ahinoi, fin troppo presto – il che non significa che duri poco, anzi, ma che alla fine avremmo voluto proseguisse per almeno mezz’ora.
Cinque cose che funzionano alla grande
La comicità di Tony
Il rapporto tra Tony e Pepper
Il Mandarino (SPOILER!)
La regia di Shane Black
Cinque cose che non ci hanno convinto per nulla
La sindrome-Batman (SPOILER!)
La durata
I rapporti di forza tra buoni e cattivi (SPOILER!)
La serietà di Tony
La sindrome-Disney