Proprio in questi giorni arriverà negli States il thriller Trafficked, che racconta il dramma del traffico umano attraverso le vicende di alcune ragazze; ad accompagnare la release dell’opera, però, è tanta polemica suscitato da un articolo che la Hollywood Reporter ha dedicato al “traumatizzante” casting del film.
La prima testimonianza proviene da Sanchita Malik, attrice che racconta di aver fatto il provino per l’opera nel 2015. La nostra era andata lì convinta di fare un casting “tradizionale”, ma con sua grande sorpresa, si trovò invece assieme ad altre candidate in quello che fu definito un «esercizio collettivo». A entrare nella location, infatti, sono stati degli uomini – già tutti ingaggiati dalla produzione – che hanno impersonato i ruoli di carcerieri e assalitori, e nel giro di poco, la nostra si ritrovò «coi capelli tirati, il collo leccato, e il corpo spinto contro il muro». Uno degli uomini, poi, ha addirittura simulato una scena di stupro «facendo finta di forzare il suo pene» sulla ragazza, la quale altro non ha potuto fare se non «piangere sul pavimento». Malik racconta di aver sofferto diversi attacchi di panico da allora, i quali hanno richiesto un’apposita terapia.
I produttori del film sostengono che l’interprete abbia semplicemente ingigantito l’intensità e la brutalità del casting, ma altre donne coinvolte nell’esperienza hanno confermato la versione della Malik. Ha dichiarato ad esempio una “collega”: «Ad oggi è probabilmente l’audizione più folle che abbia mai avuto. Era una cosa non necessaria ed eccessiva». Un’altra ragazza, invece, sostiene che tutte le candidate lì presenti siano poi tornate a casa con dei lividi sul corpo.
Ad aver diretto l’opera, ricordiamo, è Will Wallace, il cui nome è stato però rimosso dalla produzione per via di alcune divergenze.
Fonte: THR
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