Smallville ha saputo reinterpretare la figura di Superman con un approccio originale, raccontando la giovinezza di Clark Kent e il suo percorso prima di diventare l’iconico supereroe e inserendo dettagli che hanno arricchito la mitologia dell’Uomo d’Acciaio. Tra i tanti episodi della serie, ce n’è uno che, pur sembrando secondario, ha in realtà corretto un’incongruenza presente nei fumetti in maniera sorprendente.
Pur non presentando un Superman ancora formato, i creatori Alfred Gough e Miles Millar hanno saputo integrare nella narrazione numerosi personaggi chiave dei fumetti, esplorandoli con nuove prospettive e approfondendo gli elementi che li definiscono.
Nella settima stagione, facciamo la conoscenza di Kara Zor-El, cugina di Clark proveniente da Krypton, meglio conosciuta come Supergirl. Il personaggio è diventato più noto al grande pubblico grazie alla sua serie su The CW, ma già nel 2007 Smallville ne offriva una versione potente e indipendente, interpretata da Laura Vandervoort, correggendo una vecchia rappresentazione problematica dei fumetti originali.
Nei fumetti degli anni ’50, Kara Zor-El arriva sulla Terra dopo che un gruppo di kryptoniani sopravvissuti alla distruzione del pianeta viene colpito da una pioggia di meteoriti. Desiderosa di vivere con il cugino Superman, viene invece relegata in un orfanotrofio e costretta a nascondere la sua identità e i suoi poteri. Superman, ritenendola non ancora pronta, non le offre spiegazioni e lei, in quanto ragazza dell’epoca, obbedisce senza oppore alcuna resistenza.
Questa versione della storia rifletteva gli stereotipi di genere dell’epoca, in cui alle donne non era consentito mettere in discussione figure maschili autoritarie. Kara accetta senza ribellarsi di vivere nascosta, senza mai chiedersi perché Clark, a sua volta adottato, avesse invece avuto il diritto di crescere in una famiglia consapevole della sua vera natura.
Smallville ha colto l’occasione per ribaltare questa narrazione. Nell’episodio Fierce, apparentemente “di routine”, la dinamica tra Kara e Clark assume un valore significativo. Come Superman nei fumetti, Clark cerca di farla integrare tra gli umani e le vieta di usare i suoi poteri, ma a differenza della versione del passato, Kara non accetta passivamente le sue imposizioni. Si ribella al controllo del cugino, affrontandolo apertamente quando tenta di limitarla.
Quando decide di partecipare al concorso di bellezza Miss Sweet Corn, Clark le fa notare che mettersi in mostra non è il modo giusto per mimetizzarsi tra gli umani. Kara ribatte evidenziando l’ipocrisia della sua affermazione, dato che lui stesso è il quarterback della squadra di football locale. Il suo atteggiamento sfida gli stereotipi di genere: pur essendo consapevole della sua forza e della sua femminilità, non si lascia ridurre a un semplice oggetto di desiderio. In Lara, usa il proprio fascino per ottenere informazioni su un artefatto kryptoniano rubato, dimostrando astuzia e determinazione.
Un altro aspetto innovativo è il rapporto tra Clark e Kara: la serie li mostra come figure paritarie, anzi, in alcuni casi Kara si dimostra più potente di lui. Mentre Clark è ancora incapace di volare, Kara padroneggia già questa abilità. La loro interazione sfida il cliché della donna come spalla del protagonista maschile, dando vita a una dinamica più equilibrata e interessante.
Nel corso della settima stagione, Kara non solo affina le sue capacità, ma arriva a insegnare a Clark come migliorare le sue. Nell’episodio Veritas, i due si preparano ad affrontare Brainiac e Kara suggerisce a Clark di imparare a volare per combatterlo più efficacemente; nonostante i suoi sforzi per istruirlo, Clark esita e preferisce concentrarsi sulla strategia.
Alla fine, Kara compie un gesto di grande altruismo: accetta di seguirlo per salvare Lana, che Brainiac ha ridotto in uno stato catatonico. Nonostante le suppliche di Clark, decide di sacrificarsi, dimostrando ancora una volta la sua forza e il suo coraggio. Il suo ritorno nella stagione otto la vede nuovamente in prima linea, questa volta nel tentativo di evitare che il Phantom Zone scateni nuove minacce sulla Terra.
La Supergirl di Laura Vandervoort ha lasciato un segno indelebile nella mitologia del personaggio. Il suo ritratto ha contribuito a rendere Kara una figura autonoma, con un’identità ben definita, distinta dall’ombra di Superman. Non a caso, nella decima stagione, è proprio lei a essere la prima a mostrarsi al mondo con il classico costume rosso e blu, anticipando Clark nel compiere il passo definitivo verso il suo destino.
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Fonte: CBR
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